Di Giuseppe Sorrentino*:
Riforma della Giustizia, quale Servizio? A leggere organicamente la riforma del ” sistema Giustizia” si coglie, come dominante, la volontà del Legislatore di incidere significativamente ed esclusivamente sui tempi del processo, privilegiando l’aspetto funzionale a danno della qualità del servizio. La risposta alla domanda di giustizia non può limitarsi ad essere rapida, occorre, in più, che essa sia anche percepita come giusta dall’unica variabile esterna sistema, ossia il cittadino. Uno dei punti da affrontare per innalzare significativamente il livello di qualità del servizio considerato è rappresentato dalla necessità di procedere al riordino ed al rinnovamento armonizzato di una delle aree del diritto che da tempo assorbe parte rilevante del contenzioso giurisdizionale interno, ossia il diritto del consumo. Sino ad oggi il legislatore nazionale si è preoccupato principalmente di partecipare passivamente, per mezzo del recepimento di direttive comunitarie, all’armonizzazione delle norme di natura sostanziale poste a tutela degli interessi e dei diritti del consumatore, tralasciando del tutto la loro regolamentazione sotto il profilo del diritto processuale, o meglio intervenendo per lo più con provvedimenti procedurali sporadici e disarmonici; basti pensare che la farraginosa riforma dell’azione di classe e dell’azione inibitoria collettiva (L. n.31 del 2019) è già in odore di conflitto con la Direttiva (UE) 2020/1828 ( azioni rappresentative a tutela degli interessi collettivi dei consumatori) a seguito della scelta del legislatore di sovrapporre anziché coordinare le due normative. Si fa sempre più pressante, dunque, la necessità di strutturare un progetto di riforma organica del “diritto processuale del Consumo” poiché le questioni ad esso sottese, oltre che incidere negativamente sulla giusta durata del processo, portano alla luce anche il discutibile livello di qualità delle decisioni. Una riforma strutturale organica, e, soprattutto, armoniosa delle procedure stragiudiziali e giudiziali volte a regolamentare le problematiche connesse ai diritti ed agli interessi dei consumatori, oltre che segnare il viatico di un percorso virtuoso su cui la nostra Nazione potrebbe vantare la primigenia, considerando che sul tema le politiche legislative interne sono state sostanzialmente passive e di recepimento, rappresenterebbe un significativo passo in avanti con riguardo all’attuazione dei principi dichiarati dall’art 111 Cost. Il focus del progetto di riforma dovrebbero riguardare precisi punti, chiari e condivisi, in particolare: a) devoluzione agli Uffici del Giudice di Pace della competenza per materia su di una serie di sotto aree individuate facendo ricorso all’analisi statistica e comparativa delle tipologie di contenzioso che hanno interessato la giurisdizione civile nell’ultimo quinquennio; b) previsione di sezioni specializzate, ovviamente secondo criteri di attribuzioni funzionali interne agli uffici, a cui devolvere la decisione sulle questioni di cui al punto sopra; c) creazione di un portale per il rafforzamento e coordinamento tra le ADR gestite delle Autority e gli uffici del giudice di pace; d) istituzione di un organo di coordinamento tra le sezioni specializzate in materia di imprese e le sezioni specializzate in materia di consumo; e) riforma dei criteri di accesso alla funzione di Giudice di Pace. f) previsione di riti semplificati.
La realizzazione dei punti sopra esposti, oltre a ridare dignità e centralità agli uffici del giudice di pace, rendendoli organici al processo di efficientamento del servizio giustizia, raggiungerebbe nel medio termine il fine di: 1) semplificare e velocizzare i processi; 2) innalzare il livello della qualità delle sentenze e, dunque, ridurre il rischio di impugnazione delle decisioni; 4) determinare delle linee di indirizzo che, in termini di tutela effettiva, creino continuità tra gli orientamenti espressi con riguardo alle macroaree di competenza dell’Antitrust ed il loro riflesso, a valle, sulla tutela degli interessi e diritti dei consumatori.
*avvocato