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Influenza e vaccinazione Quest'anno più aggressiva

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Di Francesco Cava (*):

L’influenza quest’anno si è presentata più aggressiva e la sua causa è nel ceppo dominante in questo momento, che porta febbre alta e sin dall’inizio intensi sintomi intestinali.

Il contagio con il virus determina il rischio di ammalarsi e di avere complicazioni proprio a causa della sua alta virulenza. Tra l’altro si parla di influenza ma in realtà circolano più virus, come adenovirus (causa di possibili malattie respiratorie, gastroenteriti, congiuntiviti), rinovirus (il più diffuso agente infettante per l’uomo, responsabile del comune raffreddore), sinciziali respiratori (causa di infezioni respiratorie che includono sintomi come febbre, naso che cola, tosse), oltre al virus SARS-CoV-2, responsabile della malattia COVID 19. Tutti questi sono virus che si trasmettono nello stesso modo, spesso con somigliante sintomatologia .

Dobbiamo quindi innanzitutto proteggerci contro queste infezioni cercando di aumentare le nostre difese immunitarie attraverso la vaccinazione, che va proprio a rinforzare la nostra memoria immunologica. È una barriera importante non tanto per l’infezione, ma soprattutto perché ci evita di avere sintomi gravi. La vaccinazione rallenta la circolazione del virus, così da proteggere anche quelle categorie che non possono sottoporsi alla pratica vaccinale. Ci sono poi gesti – quelli imparati nei primi periodi di pandemia del Covid – che sono preziosi: proteggersi sempre quando emettiamo uno starnuto (le particelle di aerosol sono 100 volte di più di quelle emesse semplicemente parlando), lo stesso vale per la tosse. Se siamo a casa di soggetti fragili cerchiamo di usare la mascherina. E laviamoci le mani, anche con disinfettanti, perchè il virus non muore subito e le mani sono un veicolo con cui contaminiamo le superfici che tocchiamo. Ancora, se siamo raffreddati, cerchiamo di mantenere un po’ di distanza: pratica difficile in questo periodo di festività con scambio di auguri che prevedono strette di mano e baci.

 

Quindi l’obiettivo principale deve essere quello di immunizzare il maggior numero possibile di cittadini contro i virus che quest’anno, dall’altra parte del mondo, hanno registrato picchi di contagi superiori anche del 70 per cento rispetto al 2024. In particolare quelli responsabili sono le varianti H3N2 e la B Victoria, due virus relativamente nuovi, varianti di quelli che hanno circolato nelle stagioni precedenti e che in Australia, per il terzo anno di fila, hanno fatto registrare un numero elevato di contagi. Questi dati dell’Australia sono per noi predittivi perché anticipano quello che avverrà nel nostro paese. L’alta incidenza di casi influenzali nell’emisfero australe, dove la stagione invernale precede l’inverno dell’emisfero settentrionale, fa pensare che da noi possiamo vivere una stagione influenzale particolarmente intensa e severa.

Per tutti questi elementi a noi noti e con la consapevolezza che in Italia le ultime due stagioni influenzali sono state abbastanza pesanti, risulta particolarmente necessaria la vaccinazione, strumento di prevenzione fondamentale per noi stessi, per proteggere i più anziani e i pazienti con patologie croniche.

 

C’è però da tener conto della cattiva informazione offerta da alcuni mezzi di comunicazione, che rischia di cancellare secoli di lavoro e di ricerca, quelli resi necessari per rendere disponibili a tutti noi la vaccinazione, il più potente ed efficace strumento di prevenzione delle malattie a disposizione della medicina. In alcune di queste notizie si parla di medicina facendo riferimento a presunti pericoli conseguenti alla vaccinazione con comunicati che non sono mai supportati da dati scientifici, ma costruiti su stati d’animo e sensazioni individuali.

Se ce ne fosse bisogno, l’indice di mortalità enormemente superiore nei paesi con bassa partecipazione alla vaccinazione dimostra la validità dell’intervento vaccinale.

 

Il filosofo della storia della scienza americano Thomas Kuhn scriveva che le questioni scientifiche devono essere contestate da specialisti: ”Una delle regole più vincolanti della vita scientifica, anche se non è scritta, è il divieto di fare appello a capi di stato o alla grande maggioranza del pubblico in questioni scientifiche”.

 

In campo scientifico la verità e la falsità sono determinate esclusivamente e inequivocabilmente dal confronto delle affermazioni con i fatti e i suoi dettami finiscono sempre con l’obbedire alla cosiddetta scienza normale, cioè quella scienza che si basa su una ricerca stabilmente fondata su uno o più risultati raggiunti dalla scienza del passato.

La vaccinazione fa riferimento a punti fermi, a manuali scientifici dove sono riportati applicazioni, osservazioni e sperimentazioni.

La ricerca della vaccinazione contro il COVID fatta con l’mRNA (acido ribonucleico messaggero), tanto criticata e ostinatamente avversata dai no-Vax, pur se nuova nella tecnica, ma con studi e ricerca sull’utilizzo dell’mRNA iniziati nel lontano 1970, ha fatto riferimento a punti fermi, perseguendo comunque l’idea a fondamento della vaccinazione, sempre la stessa, cioè il ricorso ai sistemi di difesa propri di ciascun organismo, la sua immunità.

(*) biologo


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