rendimentogold

basilepiccolo

inPrimis per prenotazioni parrucchiere


Le strade antiche tra Venosa e Gravina in Puglia Libro

LE STRADE ANTICHE TRA VENOSA E GRAVINA

Quelle strade antiche  tra Venosa e Gravina in Puglia

 

Di Nino Sangerardi:

“ Questa nostra pubblicazione allarga l’analisi a tutte le vie che interessavano il territorio tra Venosa e Gravina, e tra queste individua il percorso della Via Appia,  confermando quanto già detto dal prof. Small. Vinson pur ammettendo l’esistenza di una importante arteria ai piedi del sistema murgico dimostra con dati inconfutabili che la Via Appia percorreva un itinerario ben più a sud e la indiscussa professionalità di Sterling Peter Vinson nonché il suo scientifico metodo di ricerca è stato ben delineato dal suo collega Alastair M. Small”.

E’ quanto rileva l’avv. Giuseppe Schinco, curatore del prezioso e nuovo libro “Le strade antiche tra Venosa e Gravina in Puglia” Adda Editore, prefazione Silvio Fioriello, il saggio del prof. Alastair M. Small,  traduzione del prof. Vito Petrone.

Uno scritto—già  stampato in lingua inglese “Ancient Roads Between Venosa and Gravina in Puglia” nell’anno 1972 sulla rivista Papers of the British School at Rome Vol.40—pubblicato grazie alla competenza ricerca storica e archeologica sia del Centro Ricerche di Storia Religiosa in Puglia e  sia del Centro Studi della Civiltà Rurale Gravina.

“ Tra l’altro, nostro intendimento— sottolinea  Schinco– è fornire uno strumento di conoscenza e lettura del territorio alla popolazione di Gravina. Sono convinto che c’è uno stretto nesso che lega il territorio all’uomo che l’ha antropizzato. Masserie e jazzi e casine e casiedde, lameiodde e non solo, anche vie, tratturi, mulattiere e la stessa scelta di destinare a incolto un campo sono tutti elementi che raccontano la storia di un popolo”.

 

Dunque il territorio è interazione tra ambiente e uomo?

 

“Certo—risponde  l’avv.Schinco—è la risultante del rapporto tra elementi naturali e le forze sociali e economiche che lo gestiscono e lo modificano: i paesaggi della petrosa Murgia, le colline alberate, i calanchi argillosi ma anche le tecniche di lavorazione della terra, i prodotti da coltivare( vitigni della verdeca, piante di ulivi, campi di grano duro) sono tutti elementi che raccontano il popolo che li realizza. Questi segni che l’uomo lascia sul territorio si definiscono beni culturali e in quanto tali vanno studiati, tutelati e valorizzati. E per tutelarli bisogna conoscerli. Un dovuto  e sentito ringraziamento agli amici di sempre prof. Alastair M.Small e prof. Silvio Fioriello: il primo per averci ricordato quei favolosi anni Settanta quando Gravina responsabilmente iniziava a chiedere la gestione del proprio patrimonio culturale e di archeologia, il secondo per averci presentato l’opera di Sterling Peter Vinson. A quest’ultimo cui all’antica stima oggi, anno 2025, si aggiunge il ringraziamento per averci consentito la pubblicazione di un’altra pagina significativa della storia della nostra città”.

Il libro si può acquistare nella Cartolibreria Storica Vincenzo Parrulli (via Giacomo Matteotti 26, Gravina in Puglia) o scrivendo alla mail parrulliv@libero.it.


eventi a napoli




Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *