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Taranto: sequestro di casa a luci rosse Polizia

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Di seguito un comunicato diffuso dalla polizia:

Al termine di una mirata attività d’indagine, i poliziotti della Squadra Mobile hanno posto sotto sequestro un appartamento nel pieno centro cittadino ove una donna di origini straniere esercitava l’attività di meretricio.
Iniziato il servizio di osservazione nelle immediate vicinanze dell’appartamento, i poliziotti hanno fermato un ragazzo che era appena uscito dallo stabile e che ha confermato il motivo per il quale si trovava lì: ha raccontato di aver trovato su internet un sito web che proponeva prestazioni sessuali, con l’indicazione di una serie di numeri di telefono collegati alle foto di alcune ragazze.
Così, fingendosi clienti, i poliziotti hanno contattato l’utenza telefonica riferita ed hanno preso un appuntamento.
Seguendo le indicazioni fornite per via telefonica, i poliziotti sono entrati nel condominio e sono stati ricevuti da una donna sudamericana in abiti succinti, che era ad attenderli sulla porta dell’appartamento sito al primo piano dello stabile.
Le due stanze della casa, arredata con luci soffuse, non hanno lasciato nessun dubbio sull’attività svolta dalla donna che è poi stata accompagnata negli uffici della Questura per ulteriori accertamenti e per la sottoposizione al fotosegnalamento.
Si è quindi appreso che la donna, regolare sul territorio nazionale, aveva ottenuto l’utenza telefonica di un certo “Antonello”, che l’aveva accompagnata presso l’appartamento dopo averla accolta alla stazione ferroviaria, consegnandole le chiavi della casa, dietro il corrispettivo di 400 euro per la locazione settimanale.
Accertato che tale persona di nome Antonello, era in realtà il coniuge della proprietaria dell’appartamento, la Squadra Mobile ha posto sotto sequestro preventivo l’appartamento e deferito all’Autorità Giudiziaria i due coniugi.

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I Falchi della Squadra Mobile, in servizio nella zona Borgo, insospettiti dall’atteggiamento di due nordafricani e, in particolare, dall’averli visto avvicinarsi a diverse auto in sosta, hanno cominciato a seguirli sul Lungomare,e, infine,hanno deciso di fermarli per un controllo.
I due giovani, privi di documenti d’identificazione, trovati in possesso di una grossa forbice e di un taglierino, sono stati denunciati per possesso di arnesi atti allo scasso.
Inoltre, dagli accertamenti in banca dati in uso alle Forze di Polizia, è emerso che i due, entrambi di nazionalità tunisina rispettivamente di 42 e 43 anni, erano stati già identificati numerose volte in altri comuni italiani con altrettanti “alias” e che avevano a loro carico un decreto di espulsione.
Così, i due magrebini sono stati affidati al personale dell’Ufficio Immigrazione per le pratiche relative alla loro espulsione dal territorio nazionale.




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