”Il signor Scialpi continua a essere vittima di una inaudita ingiustizia che mette in discussione la regolarità del sistema Totocalcio e della magistratura. È opportuno fare giustizia a questo anomalo caso giudiziario italiano”. Lo scrive in una lettera aperta al presidente della Repubblica l’avv. Guglielmo Boccia, difensore di Martino Scialpi, il commerciante di Martina Franca (Taranto) che da 34 anni cerca invano di incassare una vincita al Totocalcio che all’epoca dei fatti gli avrebbe fruttato oltre 800 milioni di lire. Il Ministero delle Finanze e il Coni si sono sempre rifiutati di pagare perchè sostengono che la matrice della schedina non sia mai arrivata all’archivio corazzato del Totocalcio. Ma il tagliando è stato dichiarato autentico dopo che Scialpi fu processato e assolto in via definitiva nel 1987 dall’accusa di truffa.
”Il Coni – spiega l’avv. Boccia – non ha mai esibito, nonostante le sollecitazioni dei magistrati, i verbali di controllo, deposito e spoglio da cui si evincerebbe con certezza la regolare giocata e vincita del signor Scialpi, che lo stesso Comitato continua a contestare senza darne prova alcuna”. Lo scommettitore e il suo legale chiedono al presidente Sergio Mattarella di intervenire, anche nella sua qualità di capo del Csm, perchè ”a tutt’oggi non vi è stato alcun magistrato che, dinanzi all’evidente ingiustizia subita, abbia smascherato la complicità intervenuta in questi anni tra il Coni ed il Ministero dell’Economie e delle Finanze, a discapito dell’onestà del signor Scialpi”.