Sta facendo un giro in rete, chissà quanto ampio, un video di una ventina di minuti. Le voci sono inequivocabilmente salentine e la fonte da cui traiamo l’informazione fa riferimento al brindisino. Sì tratta di adulti, si può intuire, quindi illegale non è e chi ne è in possesso può stare tranquillo da questo punto di vista, peraltro è un video porno ambientato in un laboratorio di analisi. Chissà se amatoriale sul serio (pare più una recitazione così così) e non fiction. Chissà se lui ne fosse ignaro sul serio. Ma, nel dubbio che sia vero e non fiction, poiché ci sono anche i nomi dei due protagonisti della scena hard, da qui una richiesta a chi sia in possesso di quelle immagini: non renderle virali. Una richiesta, c’è da temere, tardiva. Comunque doverosa. Perché un momento di pentimento, da parte di chi compare nel filmato, inevitabilmente c’è. Prima o poi. E venirne fuori è praticamente impossibile, una volta che la rete lo ha inglobato. Vale per il caso salentino come per tutti gli altri.
Da qui, con affermazioni di questo genere, il rischio di passare per bigotti è concreto ma non c’è nessuna difficoltà a correrlo. Non si tratta di questo. Dire di non averne visti sarebbe una penosa bugia. Ma l’accaduto, recente, con la storia di Tiziana Pantone deve smuovere le coscienze.