L’accordo di Istanbul è fondamentale. Prima il delegato ucraino, poi quello russo (non contestualmente, dunque) hanno firmato l’intesa dinanzi al segretario generale dell’Onu, Guterréz, ed al turco Erdogan. Venti milioni di tonnellate di grano possono partire subito da alcuni porti ucraini, Odessa principalmente, con corridoi garantiti all’Ucraina e controlli garantiti alla Russia, ovvero che nelle navi non siano trasportate armi occidentali.
Con l’intesa viene evitata una catastrofe alimentare per il mondo ed anche sul piano economico i prezzi sono già tornati ai livelli precedenti l’invasione russa dell’Ucraina.
L’invasione: l’accordo di ieri viene visto come un segnale di speranza, una specie di primo passettino, per una tregua, almeno una tregua, nel conflitto. Che intanto va avanti: domani saranno cinque mesi dall’invasione russa e le violenze, le uccisioni anche di civili ucraini, i bombardamenti, continuano. Intanto, secondo fonti ucraine, oltre mille soldati russi sono circondati in territorio di Kherson.