Di Agostino Convertino:
Il mandato della presidente del Rotary di Martina Franca, dottoressa Sabrina Caramia, termina con un bellissimo gesto di solidarietà – la consegna di un pullmino al Villaggio del Fanciullo, l’istituzione religiosa che si occupa di adolescenti in difficoltà – e un bellissimo convegno dedicato al futuro della Valle d’Itria. Non a caso, il toponimo della valle nasce grazie al culto della Madonna Odegitria che si sviluppò proprio in questi luoghi diversi secoli fa. A raccontarci una Valle d’Itria totalmente inedita è il rotariano architetto Alessandro Carbotti con una relazione del titolo La Valle d’Itria, un parco per frammenti. Un progetto che guarda alla Valle e alle sue molteplici opportunità spostando il classico punto di vista – a cavallo tra storia e moderne esigenze turistiche – su questo affascinante ecosistema.
La Valle d’Itria, come sostiene l’architetto Carbotti, va vissuta come un parco naturalistico frammentato dalle migliaia di muretti a secco che innervano la conca. Un altro elemento fondamentale è rappresentato dagli antichi assi viari che in passato garantivano grandi flussi di commercio (da non confondere con le attuali strade provinciali asfaltate) ai cui bordi sorgevano masserie da riscoprire, oggi, nella loro bellezza. Lavorando sulle emergenze rilevate nei tre comuni valligiani, Martina, Locorotondo e Cisternino, e rivisitando la cultura antichissima di questa che fu una valle di carovanieri si potrà finalmente vivere la Valle d’Itria calandosi nel suo ritmo lento. Esaltando antiche manualità popolari, ritornando sugli antichi percorsi, rivisitando la tradizione eno-gastronomica (la Valle d’Itria è stata ed è un bacino enologico di straordinaria importanza) e individuando numerosi punti di osservazione ci si potrà calare nello spirito autentico di questi luoghi. Si tratta di un progetto di grande portata che richiede, e sarebbe ora, una intesa piena e una visione comune tra i tre comuni coinvolti ma che potrebbe valorizzare appieno un brand che oggi è vissuto in maniera spontaneistica e casuale dalle istituzioni chiamate a gestirlo. La serata Rotary si è conclusa con due relazioni ispirate alla storia del Villaggio del Fanciullo: il professor Antonio Scialpi – con Villaggio del Fanciullo, origini e missione e lo psicologo Alessandro Montrone intervenuto sul tema La pedagogia di Michelangelo Semeraro nel Villaggio del Fanciullo.