Qui si fa un giornale online. Si fa dal meridione d’Italia, ovvero dall’Italia. Si tenta di fare ciò che è il significato della parola informazione: mettere in forma i fatti.
I fatti. Non le offese ai concittadini.
Per fare i giornalisti si deve fare questo. È un principio deontologico per tutti noi giornalisti. Fatti da descrivere, naturalmente, non senza il senso critico. Fatti e opinioni. Possibilmente separati, viene detto da molti. Ecco, il giornalismo è questo.
Ora, le opinioni non sono le offese. Due volte nel giro di pochi giorni, più quelle del passato, una persona iscritta all’Ordine dei giornalisti va pronunciando offese razziste contro i meridionali. Oh, sia chiaro: le cose che dice sono gravi, ma che un altro individuo (l’ospitante in tv) ci sghignazzi pure sopra, anziché, per esempio, cacciarlo dalla trasmissione, è perfino più grave.
Deve intervenire l’Ordine dei giornalisti ed è intervenuto aprendo un procedimento disciplinare. Questa gente contravviene ai dettami di appartenenza all’Ordine professionale, che sono dettami innanzitutto di rispetto degli altri.