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Carcere di Bari: dopo l’incendio del centro clinico, i rischi Sappe

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Dopo l’incendio nel centro clinico del carcere di Bari, secondo il sindacato di polizia penitenziario Sappe, il rischio è che si torni a riempirlo di detenuti. Lastruttura “presenta gravi pericoli strutturali, barriere architettoniche ecc.ecc.” e, stando alla fonte sindacale, il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria “avrebbe inviato a Bari dalla Calabria un detenuto ospitato presso il centro clinico che dovrebbe essere operato al policlinico”. Inoltre “ci viene riferito che altri detenuti su sedie a rotelle (circa una decina) sarebbero stati alloggiati nei vari piani delle sezioni detentive in spazi ancora più angusti e pericolosi. Per protestare contro questa situazione i detenuti su sedia a rotella, in questi giorni stanno inscenando una protesta rifiutandosi di rientrare nelle loro stanze al termine dell’ora d’aria, poiché hanno paura che in caso di un evento simile a quello accaduto potrebbero fare una brutta fine, e per questo vorrebbero andare via da Bari. Come pure il detenuto super obeso da quasi 300 kg. continua ad essere ospitato al terzo piano, sempre del centro clinico. Ma è possibile che per adottare provvedimenti esemplari ci deve scappare il morto, cosa evitata grazie al coraggio dei poliziotti che mettendo a rischio la propria incolumità hanno salvato la vita quei cinque detenuti su sedie a rotelle che erano stati abbandonati sul piano e condannati a morte a causa del fumo inalato (riportando un’intossicazione da fumo) nonostante le nostre varie denunce?” ed altre critiche ancor.




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