La paradossale, per non dire scandalosa, vicenda di Fasano è raccontata da Report. Nel 2008 venne sequestrato a Sante Quaranta, ritenuto contrabbandiere, il negozio e laboratorio di fornaio. Vi lavorava il genero, anche. Poi la prima delle cose paradossali: Sante Quaranta viene assunto, a tempo indeterminato, dal custode giudiziario. Poi, nel 2012, confisca del forno: e Sante Quaranta viene licenziato. Però non gli viene pagato il trattamento di fine rapporto. Così Sante Quaranta va dall’avvocato e fa causa per ottenere questi soldi. E ottiene il sequestro dei beni strumentali del forno. Cioè, lui sequestra allo Stato ciò che lo Stato aveva sequestrato a lui. Poi si fa l’asta giudiziaria di quei beni strumentali, roba da decine di migliaia di euro. I beni vengono comprati per 190 euro, complessivamente. E vengono comprati dal genero di Sante Quaranta, il quale genero ha aperto un forno a cento metri da quello sequestrato al suocero. E lo Stato rimane, più o meno, a bocca asciutta. Non è per nulla esclusa un’inchiesta della procura della Repubblica, per fare luce sull’incredibile accaduto. Incredibile ma vero.