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Fotografare lo stato dei porti turistici pugliesi, fra eccellenze e leve di miglioramento, in un percorso teso a metterli in rete: è l’obiettivo di “Approdi – Galà dei porti pugliesi”, in programma a Giovinazzo venerdì 21 luglio, dalle 20 sulla terrazza dell’associazione La Vedetta del Mediterraneo (via Marco Polo 11), che organizza l’evento assieme all’agenzia regionale Asset e al Comune di Giovinazzo.

Il programma della serata – L’incontro – ingresso con prenotazione obbligatoria e relativa conferma a info@vedettamediterraneo.it, sino ad esaurimento posti – sarà condotto dal docente universitario e scrittore Nicolà Carnimeo, e aperto al tramonto da un concerto-aperitivo del trio Modern Tango Projec.
Quindi, davanti a una autorevole platea di istituzioni e protagonisti della blue economy, si svolgerà un talk sulle prospettive della portualità turistica. Tra i relatori Alberto La Tegola, presidente comitato VIII zona Federvela, e Giuseppe Danese, presidente del Distretto regionale della nautica e fondatore dell’associazione Porti turistici di Puglia.
A seguire, parlando di cultura del mare e di tutte le tematiche connesse, saranno presentati in anteprima alcuni estratti del documentario Approdi, ideato da Nicolò Carnimeo e diretto da Lorenzo Scaraggi.
Il documentario – Approdi è l’atto finale di “Mare d’inchiostro”, un progetto triennale sulla valorizzazione della cultura marittima finanziato dalla Regione Puglia. Indagando sull’identità più profonda dei porti pugliesi, è il racconto di una lunga navigazione a vela tra Ionio e Adriatico che prende spunto dalla visione geopoetica del “Breviario Mediterraneo” di Predrag Matvejevic. Ogni tappa segna un incontro che approfondisce un tema: ne sono protagonisti lo scrittore Alessandro Vanoli a Monopoli, l’archeologa Rita Auriemma a Egnazia, la scrittrice Enrica Simonetti a Giovinazzo, il direttore d’orchestra Roberto Soldatini a Trani, il direttore di Limes Lucio Caracciolo a Bari, lo scrittore Bjorn Larsson per Brindisi e le coste del Salento. Particolarmente suggestive le immagini degli approdi e gli scorci della costa pugliese, da Torre Guaceto alle scogliere di Leuca.
“La Puglia – spiega Carnimeo – ha avviato una politica che guarda al mare in una prospettiva di sviluppo ecosostenibile. Ma non può esserci crescita economica senza la riscoperta e valorizzazione delle nostre radici culturali marittime. Questo documentario indaga i porti pugliesi facendo emergere la loro bellezza ma anche la storia e la loro funzione, attraverso un racconto che partendo dal passato possa dare una visione ambientale ma anche economica integrando storia, racconti, paesaggio e lavoro.
Per il regista Scaraggi: “Il documentario presto inizierà il suo percorso di distribuzione, per raccontare al pubblico quanto il legame della Puglia col mare abbia origini antiche e lontane eppure continui a influenzare la nostra vita di tutti i giorni: del resto il cuore di ogni pugliese è irrorato dal profumo del mare e da sangue che parla tutte le lingue del Mediterraneo”.
Asset, mare e blue economy – La salvaguardia del mare e l’economia che genera è un importante punto di attenzione da parte di Asset, che sul tema ha in campo molte azioni. Ad esempio con i progetti internazionali: i progetti “Appesca” finanziati dalla Regione attraverso i Feamp hanno analizzato i porti pescherecci pugliesi e i fabbisogni per l’efficientamento della pesca professionale; mentre altri progetti di cooperazione transadriatica hanno affrontato i temi dello sviluppo sostenibile dei porti turistici (Framesport), o l’utilizzo ecocompatibile delle risorse marine e la tutela delle zone costiere (Aether), o il monitoraggio dell’erosione costiera (Stream).
Altri interventi, sviluppati con il dipartimento regionale per la Cultura e il turismo, hanno attuato progetti per la rifunzionalizzazione di fari e torri costiere, in collaborazione con il Politecnico di Bari. In particolare è stato possibile procedere alla ristrutturazione e allestimento di poli multiculturali all’interno del Faro di San Cataldo di Bari, del Faro di Punta Palascia a Otranto, del Faro Torre San Giovanni di Ugento, della Torre San Felice di Vieste, della Torre Pietra di Margherita di Savoia e della Torre Calderina di Molfetta.







 
								