Dati dalle centraline Arpa Puglia. Dall’1 gennaio a ieri, la classifica pugliese degli sforamenti di Pm 10 era capeggiata da Torchiarolo (cinque giorni su venti) poi Arnesano, Campi Salentina e Galatina (quattro) e Palo del Colle, Molfetta e Martina Franca con tre giorni.

Cambiamenti climatici. Non solo cose degli altri.
Di seguito un comunicato diffuso da Coldiretti Puglia:
Shock termici con temperature primaverili che si alternano a bruschi abbassamenti della colonnina di mercurio, nubifragi e trombe d’aria allagano le campagne, strappano gli alberi, inondano di fango campi e strade rurali, fanno crollare a terra olive e frutti dagli alberi, danneggiano ortaggi e verdure in campo, con un bilancio gravissimo nelle aree rurali, dove gli agricoltori hanno già subito 56 eventi estremi che si sono abbattuti in Puglia e si sono registrati ben 8 tornado in 5 mesi. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti Puglia diffusa in occasione del summit di Davos sulla base della Banca dati europea sugli eventi estremi ESWD.
“Sono disastrosi gli effetti sui campi della tropicalizzazione del clima che azzera in pochi attimi gli sforzi degli agricoltori che perdono produzione e al contempo subiscono l’aumento dei costi a causa delle necessarie risemine, ulteriori lavorazioni, acquisto di piantine e sementi e utilizzo aggiuntivo di macchinari e carburante. Gli imprenditori si trovano ad affrontare fenomeni controversi, dove in poche ore si alternano eccezionali ondate di maltempo a siccità perdurante“, spiega Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
A nulla vale più la programmazione degli orticoltori che in Puglia raccolgono broccoli, cavoli, sedano, prezzemolo, finocchi, cicorie, bietole, tutti maturati contemporaneamente per le temperature primaverili. “Con la natura sconvolta a preoccupare è l’effetto del possibile improvviso abbassamento della temperatura sulle piante in fiore con effetti disastrosi sulla raccolta dei frutti primaverile ed estiva. Sono eventi estremi per cui il meccanismo della declaratoria di calamità naturale e del Fondo di solidarietà naturale, così com’è strutturato, non funziona più”, conclude Muraglia.
(immagini: fonte Arpa Puglia)
Aggiornamento qui:












Come si sa ormai da tempo il problema delle polveri sottili non è solo e soltanto risultato di scarto delle automobili ma anche derivante dall’uso delle caldaie per il riscaldamento delle case alle volte effettuato anche con stufe a pellet o caminetti a legna
Che a Martina Franca ci siano più auto che pedoni è un dato di fatto,che i dati ti Taranto potrebbero essere stati rimaneggiati diciamo sia ipotetico…..
Speriamo si vada per una ristrutturazione della viabilità che promuova l uso di mezzi eco come le bici e i monopattini elettrici