
Breve sunto del caso-mensa: assegnato l’appalto a un’azienda altoatesina che non sa dove cucinare, per molti giorni non si è svolto il servizio per duemila bambini brindisini. Poi si è trovata la cucina della masseria di Cisternino (sequestrata: come possa essere utilizzata per una mensa pubblica, mistero). Poi i disservizi nella preparazione, nel confezionamento e nel servire i pasti ai bimbi. Un incubo, questa storia della mensa scolastica a Brindisi. A parte il fatto che ancora non è uscito il nome del responsabile dell’assegnazione di un appalto nel modo in cui è stato assegnato (a chi non sa dove cucinare, clamoroso) il Comune di Brindisi cos’altro deve aspettare per mettere la parola fine a questa indecorosa vicenda e a far pagare ai responsabili, ciò che devono?
Di seguito un comunicato diffuso da Brindisi bene comune:

I pasti caldi giungono presso le scuole (così come evidenziato nelle foto allegate) mediante un furgone della Maggiore noleggiato evidentemente dalla Markas. E’ un furgone quindi utilizzato per trasportare qualunque tipo di materiale e che di tutta evidenza non sembra possedere i requisiti per il trasporto dei pasti.

Il servizio della mensa scolastica deve essere attentamente monitorato in tutte le sue fasi. Dalla scelta delle materie prime, alla cottura, al trasporto e alla somministrazione.
La questione del trasporto ci allarma anche perché evidentemente la Markas non è dotata di mezzi idonei e tale problema non dipende dall’avere il centro cottura a Cisternino o a Brindisi .
Chiediamo quindi all’amministrazione comunale e alla ASL di controllare anche questo aspetto del servizio mensa imponendo alla Markas l’uso di idonei mezzi per il trasporto dei pasti.
(foto home page: involucro alimenti aperto; foto interna in basso, il contenitore delle posate evidentemente bagnato, fonte Brindisi bene comune)









