
“L’intero fondo Difesa Grande liberamente posseduto dal Comune per l’estensione di ettari 1892,20”,si legge nel documento vergato nell’anno 1810 dalla Commissione ripartitoria dè demani ex feudali e comunali.
Il Dott. Domenico Nardone nel suo libro “ Le notizie storiche sulla città di Gravina”,edizione 1941, scrive : “ Oltre ai boschi privati,più o meno estesi,v’è quello comunale Difesa Grande che è il più vasto della provincia. Destinato al pascolo e al taglio periodico della bassa frasca e querce deteriorate,è una sorta di ceduo sottofustaia,con alberi di cerro,quercia e perazzo,con bassa frasca di lentisco, biancospino, alterno,ecc. Ospita diversi esemplari di fauna come volpi, lepri, istrici, tassi, ricci.

In data 5 agosto 1987 sul Quotidiano di vita regionale “Puglia” è possibile leggere l’articolo “Gravina,bosco in fiamme. Solito disastro doloso?”. Ecco pochi stralci : “ Ancora un incendio nel bosco comunale Difesa Grande. Fiamme gigantesche,pompieri di Bari e Matera,operai forestali e carabinieri e vigili urbani dentro l’opera di spegnimento del grande falò estivo,l’intervento di due aerei( G-222) dell’Aereonautica militare,le telecamere della Rai. Il giorno dopo tra la cenere degli arbusti si tenta il solito bilancio : “ è stato un disastro quasi certamente doloso”, “noi facciamo di tutto per salvaguardare il nostro bosco però forse c’è qualcuno che vuole solo la distruzione del bosco”, “sono decine e decine gli ettari andati in fumo : una tragedia!”, “ sui misteriosi piromani nessuno avanza ipotesi ufficiali perché non esistono elementi concreti”.
Quindi tutti rincasano,infelici e esausti…”.
E comunque durante l’anno 1981 l’assessore comunale democristiano Franco Tucci presenta il “ Piano economico del patrimonio silvo pascolivo del Comune di Gravina in Puglia” elaborato dal prof. Vittorio Gualdi dell’Università di Bari.
Progetto con al centro il bosco Difesa Grande “ che prevede la razionalizzazione della coltivazione e l’armonizzazione delle stesse con altre attività connesse con la silvicoltura,rappresentate dall’artigianato,zootecnia e turismo,anche in relazione al ruolo di primaria importanza che il patrimonio boschivo in esame svolge nell’ambito provinciale e regionale per estensione e interessi naturalistici e socio-economici”.

A metà luglio 2015 sopraggiunge l’ennesimo incendio ai danni della selva Difesa Grande : bruciati 510 ettari.
Dulcis in fundo,le fiamme che sabato 12 agosto scorso,a partire da contrada Ventricelli, hanno bruciato–si vocifera circa novecento ettari– della foresta secolare gravinese. Che dire?
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