Dopo il sequestro di conti esteri per 17 milioni di euro (secondo le stime) è arrivata la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di Mario Ciancio Sanfilippo. Il siciliano a capo di un considerevole gruppo e, fra l’altro, editore della Gazzetta del Mezzogiorno, è coinvolto secondo l’accusa in vicende di mafia e, nello specifico, è accusato di avere di fatto favorito gli affari di Cosa nostra catanese. L’ordine dei giornalisti della Sicilia, in sede di udienza preliminare a Catania, si è costituito parte civile, come pure i familiari del poliziotto Beppe Montana, morto ammazzato dalla mafia a Palermo. I fratelli del poliziotto ucciso, Dario e Girlando Montana, contestano la mancata pubblicazione di un necrologio sul quotidiano “La Sicilia” (editore, Ciancio Sanfilippo) nel trigesimo della morte del poliziotto. Anche l’associazione Sos impresa, organizzazione antiracket facente capo a Confesercenti, si è costituita parte civile. La procura ha dato parere favorevole, la difesa non si è opposta, il giudice per l’udienza preliminare Gaetana Bernabò Distefano ha aggiornato l’udienza al 14 ottobre per valutare l’ammissione delle parti civili.
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