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Perquisizioni anche in Puglia nell’operazione antiterrorismo, sgominato gruppo di ispirazione fascista Fra le accuse: intenzione di far saltare in aria Equitalia e prefetture

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La polizia de L’Aquila è impegnata questa mattina in una operazione che tocca varie regioni d’Italia. Sono in atto perquisizioni in varie città, da La Spezia a Terni, Como, Piacenza, L’Aquila, Lecce, Modena, Cosenza, Ascoli Piceno, Macerata, Verona, Como e Chieti.

Agli appartenenti ad “Ultima Legione” viene contestato il perseguimento di finalità anti democratiche proprie del partito fascista, con istigazione all’uso della violenza quale metodo di lotta politica e diffusione on line di materiale che incita all’odio e alla discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi.

Gli appartenenti al ” gruppo” volevano costituire una struttura politica ispirata  all’ideologia fascista gli estremisti di destra . Le indagini sono partite nel gennaio del 2019 con il monitoraggio di alcune chat create su Telegram e Whatsapp e denominate ‘Ultima Legione’ e ‘Boia chi molla’ sulle quali gli indagati facevano proselitismo e reclutamento di militanti. Agli appartenenti all’organizzazione viene contestato il perseguimento di finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, con istigazione all’uso della violenza quale metodo di lotta politica e diffusione online di materiale che incita all’odio ed alla discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi. Le successive indagini dell’Antiterrorismo hanno consentito di delineare l’organigramma dei tesserati

Foto, video e simboli che inneggiavano al nazismo ed esaltavano le stragi di matrice suprematista. E’ quanto hanno trovato gli investigatori della Polizia nelle chat degli estremisti di destra coinvolti nell’indagine contro un’organizzazione che puntava a ricostruire un partito fascista. Immagini e video sono stati trovati nella disponibilità di tre soggetti residenti a Firenze, Prato e Grosseto, considerati tra gli animatori delle chat ‘Boia chi molla’ e ‘Ultima legione’, che sono stati perquisiti questa mattina dagli agenti delle Digos. “L’obiettivo degli animatori delle chat, dicono gli investigatori, era quello di reclutare militanti per mettere in piedi una struttura politica di ispirazione fascista ma non è escluso che volessero compiere anche azioni violente”.

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