Giovanni Di Lonardo ricorda il legame profondo con le gemelle Kessler
Nel ripercorrere la sua lunga esperienza accanto ad Alice ed Ellen Kessler, Giovanni Di Lonardo restituisce un ritratto vivido di professionalità e umanità. Le sue parole emergono con la forza di chi ha condiviso non solo il palcoscenico, ma un tratto di vita intenso.
«È stato un privilegio raro», racconta Di Lonardo, evocando la tournée nazionale di quasi quindici anni fa che li vide lavorare fianco a fianco. Un rapporto che non si è mai interrotto, neppure negli anni successivi: «Ci siamo sempre scritti, anche lo scorso agosto per il loro compleanno».
Nelle Kessler, spiega, ha trovato una combinazione unica di rigore assoluto, integrità cristallina e una sorprendente autoironia, quella che le portava persino a raccontare barzellette tedesche su loro stesse. «Erano professionali fino all’estremo, pronte a lavorare in ogni condizione, persino con la febbre. Guardarle era come assistere alla sacralità del mestiere: grazie a loro ho imparato a riconoscere questo valore anche dentro di me».
Il ricordo, però, non è fatto soltanto di disciplina e lavoro. Di Lonardo torna con emozione ai due anni trascorsi insieme, ricchi di spostamenti, palchi, luoghi e risate. «I loro regali sono ancora con me», afferma, sottolineando come gli oggetti materiali siano solo il simbolo di un’eredità più profonda: «Ciò che resta davvero è la dolcezza, il bene che sento ancora quando sfoglio le nostre foto. La loro generosità, così poco comune, continua a ispirarmi».
In questo intreccio di nostalgia, gratitudine e affetto, il saluto di Di Lonardo assume la delicatezza di un congedo sentito, rivolto non solo a due icone dello spettacolo, ma a due presenze che hanno inciso il suo percorso umano e professionale. (Giovanni Fumarola)










