Molte, moltissime conquiste civili, di tutti, sono dovute a lui. Marco Pannella, Giacinto il nome di battesimo, è morto a Roma. Nato a Teramo 85 anni fa, da ieri era ricoverato in una struttura sanitaria e già da ieri non c’erano speranze, i medici avevano dato questo responso. Era malato da tempo e, fino ieri appunto, era riuscito a rimnere in casa, due passi dal Quirinale, dove aveva ricevuto una miriade di persone, dai più importanti esponenti istituzionali ai cittadini comuni. Ai carcerati, a Pasqua: i carcerati che lo avevano ringraziato per la sua battaglia finalizzata al miglioramento delle condizioni di detenzione. Si devono a Pannella il divorzio con l’epocale referendum del 1974, la legislazione sull’aborto, tanti e tanti e tanti referenda, che il leader radicale aveva promosso con forza, dapprima con il gruppo storico (Faccio, Aglietta, la Bonino dei primi periodi) e poi con quelli della generazione successiva, da Rutelli a Cappato. L’Italia perde un politico e un cittadino e, non è l’affermazione di circostanza, è più povera.
è stato un leader leale che non ha tradito chi lo ha votato.
ciao Marco speriamo che lassù troverai la lealtà che haio tanto cercato
nella politica italiana.