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Taranto: Uno Maggio libero e pensante 2023, il documento politico Inizia con "libertà"

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Di seguito, diffuso dai responsabili:

Libertà
È la parola d’ordine di questa edizione dell’Uno Maggio Libero e Pensante.
L’abbiamo scelta per celebrare i dieci anni da quando abbiamo dato inizio a questa avventura al Parco
Archeologico delle Mura Greche. Perché tutto è cominciato dal bisogno di essere finalmente libere e liberi di
sceglierci il presente e il futuro che vogliamo.
Non immaginavamo ciò che anno dopo anno avremmo realizzato e non immaginavamo che a distanza di dieci
anni la nostra libertà sarebbe stata ancora così in pericolo, ancora tutta da difendere.
Anzi, in tutto questo tempo abbiamo preso coscienza che siamo all’interno di un meccanismo più ampio di
prevaricazione, che va ben oltre i confini locali e nazionali.
Il soffocamento delle liberta è globale, include letteralmente il mondo intero, lo stesso pianeta.
C’è di che spaventarsi, vittime ovunque, di guerra, di violenza di genere e di ogni genere, fra le mura domestiche,
nei luoghi di cura, di lavoro e persino di preghiera, nei mari, sulle spiagge.
Allora, a chi è riservata la libertà?
Libertà personale, di domicilio, di segretezza della corrispondenza, di circolazione e di soggiorno, libertà di
riunione, libertà di associazione, libertà di religione, libertà di manifestazione del pensiero …
Sono i diritti di libertà stabiliti nella Costituzione italiana e alla Repubblica è dato il compito di “rimuovere gli ostacoli
di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno
sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica
e sociale del Paese.”.
È forse libera Taranto?
Nonostante la libertà d’impresa sia stata ulteriormente definita, consentendo ad una multinazionale di
devastare un territorio ed inquinare impunemente, esattamente quale libertà si vuole tutelare?
Su ogni diritto grava l’ombra di un sistema economico che a noi non andrà mai bene: maggiore ricchezza maggiore
benessere, a patto che questa ricchezza sia di poche persone i. Un patto con la coscienza, al quale i politici
scendono ormai abitualmente.
Come si può affermare che ogni persona è libeao di scegliere di restare in territori devastati da guerra e miseria,
continuando a siglare accordi economici con regimi dittatoriali?
Allora, quanti sono davvero gli esseri umani liberi oggi?
Come si fa a parlare di welfare e giustizia sociale se si tagliano le spese su sanità e formazione e si riducono le
tasse a chi ha di più? Cosa significa effettivamente libertà energetica e come si può raggiungere questo obiettivo
se poi, invece di incentivare la produzione di energia da fonti rinnovabili, si preferisce prendere il gas dalla Tunisia?
UNO MAGGIO LIBERO E PENSANTE 2023
Nella giornata dell’Unomaggio declineremo la libertà in tutta la sua bellezza e in tutta la tragicità della sua
negazione, attraverso le testimonianze di chi è costretto a scegliere se morire in mare o in una prigione libica,
se morire di fame o di cancro, attraverso chi concretamente agisce per cambiare questo modello di sviluppo per
garantire un futuro al nostro pianeta.
Canteremo per la libertà e vogliamo che sia un canto che trovi parole in tutti i giorni a seguire, che non si spenga
con le luci del parco.
Mai come quest’anno ricorreremo all’arte, perché a chi inneggia al potere o vilmente gli strizza l’occhio,
rispondiamo con l’espressione più potente che inneggia alla libertà.
Saranno con noi in questa edizione le compagne e i compagni storici di lotta per la difesa dei territori e delle
comunità e i movimenti di giovani che sempre più rivendicano il diritto ad una giustizia sociale ed ecologica,
intersezionale, finalmente universale.
È a loro, alle giovani generazioni, che rivolgeremo grande attenzione ed iniziative nei giorni precedenti l’unomaggio
ed è con loro che animeremo il dibattito della mattina, aspettando il concerto.
Dopo dieci anni abbiamo voglia e bisogno di celebrare il diritto più grande a cui aspirare perché “la libertà
è come l’aria” e Taranto ha urgenza di respirare.




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