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Bracciante di San Giorgio Ionico morta in campagna ad Andria: pm, omicidio colposo e omissione di soccorso Dario Stefàno sul decesso di Paola Clemente: salma archiviata frettolosamente. Ci vuole una commissione parlamentare di inchiesta sul caporalato, "fenomeno insopportabile"

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L’ipotesi di accuse avanzata dalla procura di Trani è quella di omicidio colposo e omissione di soccorso. Così, dopo oltre un mese dall’accaduto, si apre l’inchiesta sulla morte, durante il periodo di lavoro in un vigneto ad Andria, di Paola Clemente, 43enne di San Giorgio Ionico. Disposta l’autopsia, dopo che il marito della donna, alla vigilia di ferragosto, ha presentato l’esposto denuncia per il decesso della moglie 32 giorni prima, il 13 luglio.

Dario Stefàno, senatore (Sel) intervendo su queste tragedie legate al lavoro nei campi, osserva che la politica, le istituzioni ma anche le imrpese, devono dare segnali forti e concreti di contrasto al caporalato. Sul caso specifico della morte di Paola Clemente, Stefàno dice che la procura di Trani interviene con un’inchiesta e la riesumazione di una salma archiviata troppo frettolosamente.

C’è, di queste ore, anche la vicenda di Arcangelo, 42enne anch’egli di San Giorgio Ionico, anch’egli al lavoro ad Andria nei campi, e finito in coma nei giorni scorsi. E ancora, la morte del sudanese Mohamed, nel Salento. E altre situazioni “terribili” ancora. Secondo Stefàno, “dobbiamo reagire con forza per restituire alla produzione agricola pugliese l’immagine limpida che merita. Rilancio la proposta di una commissione parlamentare di inchiesta per analizzare e poi combattere un fenomeno insopportabile”.




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