L’accusa con il pubblico ministero Remo Epifani chiede che vengano ascoltati trenta testimoni. Le difese cinque o sei. Il processo per la morte di Marianna Brigida (foto home page) e per altri reati, che stamani a Taranto ha visto celebrarsi sotto la presidenza di Cesarina Trunfio la seconda udienza in corte d’assise, è servito per l’esame di questioni procedurali e per aggiornarsi al 7 ottobre, quando saranno decise le prove e le testimonianze, d’accusa o a discolpa, da ammettere o meno nel procedimento.
Marianna Brigida morì la notte fra il 7 e l’8 maggio dell’anno scorso, nella sua casa che si trova nel centro storico di Martina Franca. Omicidio originato da un tentativo di derubarla, è la tesi accusatoria. In carcere ci sono cinque persone. Altre tre sono a piede libero. Nel totale degli otto imputati, peraltro, alcuni non devono rispondere in merito al caso-Brigida ma per altre ipotesi accusatorie, come rapine e furti o un incendio doloso.
