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Comune di Martina Franca: ennesimo pasticcio. E stavolta sarebbe stato fatale La mancata pubblicazione del piano triennale, cosa da provocare lo scioglimento del consiglio comunale

palazzo ducale

Non sarebbe stata una crisi di maggioranza, a mandarli via. Sarebbe stata la legge. Se entro un certo termine non si approva il bilancio, che comprende quale atto propedeutico il piano triennale delle opere pubbliche, il consiglio dell’ente si scioglie e si va a elezioni anticipate. Esattamente ciò che stava accadendo a Martina Franca dove, secondo quanto raccontato dal giornale online extramagazine.eu, il bilancio è stato approntato ed è pronto per andare in aula. Ma il piano triennale delle opere pubbliche non c’è, almeno a livello di pubblicazione. E siccome la pubblicazione deve durare sessanta giorni, sono andati molto molto e ancora molto vicini, gli amministratori comunali di Martina Franca, dal fare i bagagli e tornarsene a casa.

Sono gli uffici a dover provvedere. Non si può certo pretendere che sia l’ultimo esecutore, a dover dare risposte ora a quello che sarebbe stato lo scivolone letale per l’amministrazione guidata da Franco Ancona. Il segretario generale, il dirigente del settore finanziario e il dirigente dei lavori pubblici si preparino delle risposte convincenti, più che al sindaco, alla città. E l’amministrazione comunale dia, alla città, risposte su come viene portata avanti la pubblica amministrazione, visto che solo poche ore fa abbiamo raccontato di un altro paradosso, ovvero di un comandante della polizia municipale che viene sollecitato per iscritto a controllare le affissioni abusive. E delle bollette della luce non pagate, con la luce staccata al cimitero per un paio di giorni, vogliamo parlarne? E delle stupidaggini messe in atti pubblici come quelli che finiscono nell’albo pretorio, vogliamo parlarne? E avere scambiato il percento con il permille, per determinare l’aliquota Imu, vogliamo parlarne? E di un assessore che figura assente e relatore nelle sedute di giunta, vogliamo parlarne? O, questa è di oggi, della domanda di un ambulante per allestire la bancarella alla festa del Carmine, che in un ufficio si trovava e in un altro no (il caso è stato poi risolto) vogliamo parlarne? Sembrano essere, in molti, non in casi isolati, non adeguati ai ruoli di responsabilità pubblica che ricoprono, e non la si interpreti come un’offesa nei confronti delle persone perché qua di mezzo ci sono i soldi e i destini pubblici, che paga e che non può avere servizi così scadenti. A quando, il richiamo alle responsabilità e le conseguenze di azioni che danneggiano la pubblica amministrazione, quindi la comunità?




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5 Comments

  1. Cos’altro deve accadere affinchè il Sindaco tiri fuori le palle. Ma lo ha capito che gli stanno remando contro!? Si, gli stanno remando contro le persone che ha voluto lui, principalmente, coadiuvato dall’ex segretario generale dott. Pierdomenico Gallo (commento moderato in questa parte). Dopo un lavoro di pulizia fatto negli anni passati, è arrivato lui come segretario ed ha combinato il pasticcio: assumere a tempo indeterminato il dirigente dott.ssa Merico. A San Giorgio Ionico, dopo il tresferimento della citata dirigente al comune di Martina, pare sia stata eliminata la figura del dirigente al settore finanziario ricoperta, pare, da un dipendente di categoria C. E pare che a San Giorgio Ionico l’istituzione della figura del dirigente, a suo tempo, fosse stata irregolare. Queste sono le perone scelte dal Sindaco Ancona e dal segretario generale Gallo Pierdomenico per far ripartire la città di Martina Franca. Solo che, anzichè ingranare la prima, è stata ingranata la retromarcia. E che dire del capolavoro del fondo dirigenti e, più che mai, del contratto decentrato integrativo dirigenti!? Sindaco, ti remano contro, TIRA FUORI LE PALLE!!! A casa, segretario generale De Carlo e dirigenti Mandina e Merico. Basta!!!

  2. Il primo responsabile è il sindaco stesso (commento moderato in questa parte), mi immagino cosa succederà quando andrà in ferie e lascerà il vicesindaco a sostituirlo

  3. Solo per amor di verità vorrei far presente ad Anci, che parla di un lavoro di pulizia fatto prima dell’avvento di Gallo a segretario generale, che il segretario che avrebbe fatto questo lavoro di pulizia dovrebbe essere stato proprio Decarlo che, adesso, vorrebbe mandare a casa. Faccio presente che non voglio assolutamente difendere DaCarlo. Ho già detto in passato che, per me, i tre non solo non sono all’altezza di un comune con le problematiche di Martina ma alcuni non brillano neanche per la presenza. A questo si aggiunge l’andazzo di certi dipendenti che rinviene da periodi in cui i dipendenti più che essere dipendenti del comune di Martina erano dipendenti dei certi dirigenti passati del nostro comune. C’era una loro sudditanza psicologica verso questi dirigenti che non si rinviene nel settore privato neanche nel rapporto che i dipendenti hanno nei confronti del titolare di impresa. Non rispondevano neanche ai politici dello stesso partito di quei dirigenti, se non appartevano alla stessa corrente politica di questi ultimi. Una volta un dipendente, promosso dirigente dalla passata aministrazione, dovendomi predisporre un provvedimento, mi propose di prepararlo io scannerizzando il logo del comune. Per fortuna non feci nulla perchè, a ripensarci, sarebbe stato un falso in atto pubblico. E che dire di un progetto approvato negli anni 70, smarrito e mai più ritrovato? E dei consiglieri comunali professionisti che avevano libero accesso a certi uffici fuori dagli orari di apertura al pubblico? Compreso anche qualcuno riscopertosi nel frattempo candido?

    1. Non cercate di scaricare le responsabilità sui dipendenti ovvero l’ultima ruota del carro. Con il commento precedente Antonio certifica il suo essere amministratore o persona molto vicina all’amministrazione, quindi farebbe bene a scrivere nome e cognome reale. Ulteriore prova è il tirare in ballo il passato, cosa ormai trita e ritrita degli attuali amministratori che facilmente dimenticano che, dalla sindacatura Zizzi a oggi, il sindaco Franco Ancona ha amministrato per ben quattro volte la città. Antonio no vuole difendere De Carlo, però non parla del suo operato e sposta l’obiettivo sui dipendenti e i loro legami con i vecchi dirigenti. Perchè Antonio non ci parla degli staffisti che lavorano a nero a Palazzo ducale e sono fedeli a certi assessori? Sono persone che hanno accesso a tutta la documentazione, in barba alla privacy, o addirittura chiamano e interagiscono in nome e per conto.
      Nel suo peregrinare per Palazzo ducale, Antonio non li ha mai incontrati? Magari anche fuori dagli orari di apertura al pubblico e soprattutto nell’Ufficio Tecnico?

  4. Caro Luca, hai preso una cantonata colossale perchè io non sono un amministratore né persona molto vicina all’amministrazione essendo un semplice elettore che ha votato per questa amministrazione. Per essere più preciso, Luca, sono solo uno che ha votato per questa amministrazione perchè sono contrario alle situazioni di quadro politico invariato per tempi molto lunghi; a prescidere dal colore politico dell’amministrazione in carica al momento del cambiamento. Quando dico che i tre dirigenti (DeCarlo, Merico e Mandina) sono inadeguati per un comune come quello di Martina cosa faccio se non parlare del loro operato? Ti dirò di più io, se fossi nei panni del sindaco metterei alla porta il dirigente che ha omesso di allegare il piano triennale dei lavori (stesso discorso per gli altri errori commessi dagli altri dirigenti) soprattutto quando si reca per battere cassa con la storia dei premi.
    Posso rassicurarti che in genere i palazzi comunali sono posti che no mi piacciono per cui evito di frequentarli nei limiti del possibile. Perciò non mi troverai mai a peregrinare per quelle stanze. Ho parlato dell’ufficio tecnico perchè ero al corrente di questa storia. Ma l’accesso negli uffici comunali di professionisti, spesso consiglieri, fuori dagli orari di apertura al pubblico per questioni attinenti la loro professione riguardava uffici di vari settori e professioni. Ci sono professionisti che si sono serviti della visibilità loro data dalla carica di consigliere per perorare professionalmente cause contro il comune di Martina finendo per non rendere chiaro quando agivano e agiscono come consiglieri e quando come professionisti. Spesso, dal punto di vista professionale, riscuotono notarietà solo e sotanto per queste battaglie contro il comune di Martina.

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