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Listeria: a cosa bisogna essere attenti Le preoccupazioni di queste settimane per casi anche mortali

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Di Francesco Cava*:

La listeriosi è una patologia provocata dalla Listeria monocytogenes, batterio ubiquitario ampiamente distribuito nell’ambiente. Abitualmente lo ritroviamo nel suolo, nell’acqua, nella vegetazione e nelle feci di numerose specie animali che non presentano sintomi apparenti. L’infezione da L. monocytogenes è classificata tra le tossinfezioni alimentari in quanto si contrae soprattutto attraverso l’ingestione di cibo contaminato come ortaggi e verdure, carni crude o poco cotte, carni fredde (wurstel e insaccati) e prodotti lattiero-caseari preparati con latte non pastorizzato.
Il microrganismo provoca un’infezione principalmente in bambini, anziani e persone immunodepresse, causando meningite, batteriemia (presenza di batteri nel sangue) o enterocolite. I sintomi associati all’infezione da listeria sono sovrapponibili in tutti gli ospiti sensibili e si manifestano con gastroenterite febbrile, setticemia, aborto, meningite e mortalità.
L. monocytogenes mostra una crescita ottimale a 37°C, ma con capacità di replicarsi anche a temperature nettamente inferiori fino a 2,5°C, a sopravvivere all’interno di alimenti poco cotti e a sopportare alte concentrazioni di cloruro di sodio, il comune sale da cucina. Queste sue caratteristiche motivano e giustificano la preoccupazione dell’industria alimentare nella preparazione di prodotti da porre in commercio.
La L. monocytogenes è classificata come un patogeno opportunista, infatti la listeriosi colpisce in particolare gli individui con un sistema immunitario indebolito, tra cui i pazienti in emodialisi, i trapiantati, i tossicodipendenti, gli anziani, le donne in gravidanza, i neonati, le persone affette da AIDS, i malati di cancro, i diabetici. In tutti questi soggetti può anche avvenire la diffusione dell’infezione nel sistema nervoso.
La FDA (ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici) per prevenire un’eventuale infezione raccomanda alcune norme igieniche: lavare accuratamente i prodotti crudi (come frutta e verdura) sotto acqua di rubinetto prima di tagliarla e/o cuocerla, asciugare i prodotti con un panno pulito o un tovagliolo di carta, lavarsi bene le mani, lavare i coltelli e i taglieri dopo la manipolazione e la preparazione di cibi crudi.
Inoltre si ricorda che la L. monocytogenes, per la sua capacità di resistere alle basse temperature, può svilupparsi anche negli alimenti conservati in frigorifero; pertanto è importante tenere pulito il frigorifero, le sue pareti interne e i ripiani.
La tabella qui sotto riassume in modo schematico le principali modalità con cui la listeriosi può essere contratta.

Fonte d’infezione Vie di penetrazione Soggetto predisposto
Vegetali crudi, carni poco cotte, insaccati, latticini, acqua Via digestiva Qualsiasi soggetto (ma con particolare tendenza a sviluppare la malattia)
Canale del parto Via digestiva e via respiratoria Neonato
Gestante: sangue e placenta Transplacentare Feto
Animali Cutanea Veterinari, Allevatori di bestiame

 

*biologo


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