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Casarano, accusa: violenza allo stadio. In tre agli arresti domiciliari, daspo e sette perquisizioni complessive Polizia

polizia foto dietro

Nella mattinata odierna personale della DIGOS della Questura di Lecce, coadiuvato da personale di polizia del Commissariato di Taurisano e da equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine, ha eseguito 3 provvedimenti di misura cautelare degli arresti domiciliari con applicazione del “braccialetto” elettronico emessi con Ordinanza n. 4599/21 dal Gip del Tribunale di Lecce, a carico dei seguenti ultras del Casarano calcio: G. C. , 43enne, M. D. P. , 35enne, A. I. I., 44enne.

 

Inoltre, nell’ambito della stessa operazione sono state altresì eseguite n. 7 perquisizioni delegate dal P.M. titolare dell’indagine a carico, oltre che dei 3 citati, anche di altri 4 ultras casaranesi: L. A. di anni 38, L.F. di anni 53, S.M di anni 44 e S.G. di anni 56.

 

L’indagine in questione, condotta dalla squadra tifoserie della Digos di Lecce, è stata avviata all’indomani di un episodio di violenza avvenuto il 27 aprile a Casarano, presso il locale stadio comunale, quando un gruppo composto da circa una ventina di ultras, contrariati dai risultati negativi della propria squadra, con violenza e minaccia, costringeva i dirigenti e i calciatori della SSD Casarano calcio lì presenti ad annullare e rinviare la seduta di allenamento prevista per quel pomeriggio.

In particolare gli stessi, all’arrivo di alcuni dirigenti sportivi nonché di alcuni calciatori, li accerchiavano e intimavano loro di allontanarsi dalla struttura sportiva in modo aggressivo e minaccioso. Inoltre, episodio ancora più grave, un gruppetto più ristretto di ultras faceva irruzione negli spogliatori e costringeva i presenti, mentre si accingevano a prepararsi per la seduta di allenamenti, ad andare via.

L’ immediata attività di indagine portava al deferimento alla locale Procura della Repubblica di 9 supporter, tutti già noti in quanto evidenziatisi in altre situazioni di turbativa e intemperanza in occasione di manifestazioni sportive.

Contestualmente, nei confronti dei responsabili, sono stati notificati 9 provvedimenti di DASPO, predisposti dalla Divisione Anticrimine della Questura di Lecce, che vanno dai 2 anni ai 10 anni (massimo previsto) e con la previsione dell’obbligo di firma. (stralcio da leccesette.it)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 




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