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Patto policlinico di Bari-Bambin Gesù Assistenza pediatrica per ridurre la mobilità passiva

policlinico bari

Di Francesco Santoro:

«Consulenze da remoto per diagnosi e quesiti clinici, trasferte di specialisti per interventi in casi di elevata complessità, collaborazione nella ricerca scientifica, definizione di percorsi assistenziali integrati e formazione medico-infermieristica». Questa la sostanza del patto stretto tra Policlinico di Bari e Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma.
Il direttore generale dell’azienda ospedaliera barese, Giovanni Migliore, e la presidente del consiglio di amministrazione dell’istituto romano, Mariella Enoc, alla presenza del presidente della Società italiana di pediatria, Alberto Villani, e del governatore Michele Emiliano, hanno firmato un protocollo di intesa che prevede lo sviluppo, nella città capoluogo, di «un polo di alta specializzazione di assistenza pediatrica», allo scopo di «ridurre la mobilità passiva».
Nel 2018 3.226 pazienti provenienti dalla Puglia sono stati curati dai medici del Bambino Gesù (il dato fornito dalla Direzione generale del Policlinico si riferisce ai ricoveri). «Il valore tariffario dei ricoveri in mobilità passiva» verso l’ospedale pediatrico della Capitale «è di 9,9 milioni di euro e l’attività relativa alla cardiochirurgia pediatrica costa 1,9 milioni di euro: cifre che, attraverso questa convenzione, potranno essere notevolmente ridotte- fanno sapere da Bari-. I bambini affetti da gravi patologie che necessitano interventi ad alta complessità, dunque, non saranno più costretti a dover affrontare trasferte per le cure, con i rischi clinici, i costi e i disagi che ne conseguono, ma potranno essere assistiti e operati» al Giovanni XXIII.
Soddisfatto il presidente Michele Emiliano: «Si tratta di utilizzare i professionisti del Bambino Gesù, qui, in Puglia, senza far trasferire i bambini e le famiglie per ridurre i costi e i disagi e contemporaneamente formare i nostri chirurghi anche alla luce della loro casistica straordinaria, perché è il numero dei casi e la loro complessità che addestra i medici e i chirurghi e consente loro un progresso professionale».
Sulla stessa lunghezza d’onda il direttore generale della struttura barese, Giovanni Migliore. «Il Policlinico, nel perseguire il miglioramento costante della qualità dell’assistenza prestata ai propri pazienti, intende ampliare e migliorare prestazioni e servizi, implementando nuovi protocolli clinici e chirurgici e sviluppando servizi sanitari pediatrici di eccellenza che possano soddisfare pienamente la domanda del bacino d’utenza interno». Per la  presidente del Bambino Gesù, Mariella Enoc, «si tratta di un accordo molto importante innanzitutto per i pazienti e per le famiglie, che potranno ricevere le cure migliori senza doversi spostarsi fuori regione, tranne per i casi davvero indispensabili o di altissima complessità».
Un plauso all’iniziativa arriva dalla Società italiana di pediatria: «Tutto è proiettato nella direzione di mettere il bambino al centro in un clima di collaborazione e arricchendo reciprocamente-afferma il massimo esponente Antonio Villani- sia il Policlinico universitario di Bari sia il Bambino Gesù». Di «tappa significativa» e di «opportunità ulteriore per rafforzare il sistema di relazione» parla, infine, il presidente dell’Associazione ospedali pediatrici Italiani nonché direttore generale dell’Istituto Gaslini di Genova, Paolo Petralia.

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