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Quaranta anni fa l’arresto di Enzo Tortora, errore giudiziario entrato nella storia d’Italia Il conduttore televisivo considerato camorrista

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Dal 1970 il 17 giugno è una data indimenticabile per gli sportivi italiani, anzi per tutti gli italiani: Italia-Germania 4-3, la partita del secolo, semifinale dei mondiali di calcio in Messico.

Ma da quaranta anni il 17 giugno è nella memoria per ben altra ragione.

All’alba del 17 giugno 1983 Enzo Tortora, che era a casa sua a dormire, fu arrestato. Venne accusato di essere un camorrista e trafficante di droga. Si professò sempre innocente. Trascorse un non breve periodo in carcere. L’Italia si divise in due fra innocentisti e colpevolisti nei confronti del popolarissimo conduttore tv di Portobello, che al termine del procedimento fu ritenuto innocente in appello, dopo una condanna in primo grado a dieci anni e mezzo di reclusione. Ma il calvario legato al gravissimo errore dei giudici che ne disposero l’arresto, ebbe un ruolo determinante nella malattia e nella morte di Enzo Tortora, era il 1988. Chi ha pagato per quell’errore entrato come onta nella storia d’Italia?

(immagine: tratta da Wikipedia)


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