Sono sette le persone ricoverate in rianimazione a causa dell’influenza, negli ospedali pugliesi. A parte la miriade di persone che affolla i reparti ospedalieri proprio perché influenzate. Sotto accusa il calo dei vaccini che medici e ricercatori ritengono invece importanti, anzi fondamentali. C’è ancora tempo per vaccinarsi, si faccia, è l’appello dei medici. A letto ci sono sessantamila pugliesi. Il picco, però, è previsto fra fine mese e inizio febbraio.
I sette in situazione critica sono tutti giovani, in età inferiore ai 35 anni. Uno di loro ha 15 mesi: è in coma.
Sul corpo di un altro bimbo di 15 mesi, morto l’altro ieri al “Vito Fazzi” di Lecce dopo una settimana dal ricovero, viene compiuta oggi l’autopsia. L’esame medico legale dovrà stabilire se ci fosse un nesso fra le condizioni disperate del bambino al momento del ricovero e l’influenza, ceppo H1N1. E se il bambino potesse essere salvato, con un’altra attenzione da parte dei medici ospedalieri. Sei di loro sono indagati per omicidio colposo, dopo l’esposto presentato dai genitori del bimbo i quali, portatolo al pronto soccorso per la febbre alta, ne avevano ricavato inizialmente una cura da somministrare a casa. Il ricovero avvenne solo in un secondo momento, quando la situazione era ormai precipitata.