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Corona virus: Puglia, peggio della media nazionale nell’ultima settimana Fondazione Gimbe

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Di Francesco Santoro:

Novantanove attualmente positivi per centomila abitanti con una percentuale di incremento dei casi totali del 16,9 per cento; 528 casi testati per 100mila abitanti con un rapporto tra positività riscontrate e casi testati del 6,7 per cento e un rapporto tra ospedalizzati e casi attivi dell’8,3 per cento. Il monitoraggio settimanale (7-13 ottobre) sull’evoluzione della pandemia da Covid-19 effettuato da Gimbe parla chiaro: la Puglia registra una performance peggiore rispetto alla media nazionale per quanto concerne la percentuale di incremento dei casi totali; i casi testati per 100mila abitanti e il rapporto tra ricoverati e casi attivi. «Nell’ultima settimana –commenta il presidente della fondazione Nino Cartabellotta– si rileva», complessivamente in Italia, «un raddoppio dei nuovi casi, a conferma di un incremento esponenziale che si riflette anche sulla curva di pazienti ospedalizzati con sintomi e in terapia intensiva. Inoltre, con il netto aumento dei casi si rendono molto più evidenti le numerose variabilità regionali, oltre che provinciali». Stando alla tesi degli esperti di Gimbe, «il dato nazionale non rende conto delle marcate differenze regionali e provinciali che richiedono provvedimenti più restrittivi al fine di circoscrivere tempestivamente tutti i focolai e arginare il contagio diffuso». Secondo Cartabellotta «gli effetti delle misure del nuovo Dpcm oltre a non poter essere valutati prima di 3 settimane, saranno in parte neutralizzati dall’incremento esponenziale dei contagi e dall’ulteriore sovraccarico dei servizi sanitari dovuto alla stagione influenzale». Fondazione Gimbe si appella «al senso di responsabilità ed alla massima collaborazione tra presidenti di Regione e amministratori locali, sindaci in primis». Occorre «intervenire tempestivamente con misure restrittive locali, compresi lockdown mirati, per spegnere i focolai, arginare il contagio diffuso e prevenire il sovraccarico degli ospedali. Altrimenti, persistendo i trend delle ultime settimane – secondo gli scenari previsti dalla nuova circolare del ministero della Salute – il rischio di restrizioni più ampie (lockdown incluso) è dietro l’angolo».




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