
Sono stati 1267 giorni di attesa, di indagini con molti bassi e pochi alti. Da quel 26 novembre 2010 in cui Yara Gambirasio scomparse da casa, a Brembate di Sopra, nel bergamasco, Venne ritrovato il suo cadavere in un campo, tre mesi dopo. Indagini lente e faticosissime. Poi le parole di oggi, del vicepresidente del Consiglio. Sono quelle di una svolta in un caso che ha sconvolto l’Italia. Individuato l’assassino di Yara Gambirasio, grazie al lavoro coordinato di forze dell’ordine e magistratura, dice Alfano.
Poi, nel tardo pomeriggio, altri particolari ancora: Bossetti, secondo gli inquirenti (il pm parla peraltro di fase delicatissima) è incastrato dal dna. Sarebbe il figlio naturale di un uomo che forse non sapeva manco di avere quel figlio, su quel dna si è lavorato parecchio. Né potrà mai, Giuseppe Guerinoni, dire se sapesse di avere un figlio illegittimo (anzi due perché Massimo Giuseppe Bossetti ha una sorella gemella): perché Giuseppe Guerinoni è morto nel 1999 e il suo dna è stato estratto dalla salma.
Si conosceva il codice genetico del padre dell’assassino, per trovare il figlio, chiamato finora “Ignoto1” c’è voluto più di un anno. Fino a oggi, stando all’accusa. Un uomo di 44 anni, muratore, di Clusone, nel bergamasco, stessa zona della vittima. Incensurato, sposato, padre di tre figli: è stato fermato in casa. Secondo gli inquirenti, l’assassino di Yara Gambirasio, 13 anni, è lui, perché il dna trovato sugli slip di Yara Gambirasio è il suo.







