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Taranto: archeologia subacquea per non vedenti Corso dal 19 al 23 gennaio

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Di Agostino Convertino:

Si pensa che le disabilità di tipo visivo più acute, come la cecità, costituiscano un ostacolo insormontabile per alcune attività come ad esempio quella subacquea. In realtà, questo luogo comune non solo è superabile ma comincia ad offrire una seria alternativa sportiva ad un numero crescente di non vedenti. Attraverso le informazioni tattili, i sub non vedenti possono godere delle sensazioni meravigliose che solo il fondo sottomarino può offrire.  Ma quello che sta per succedere in Puglia, dal 19 al 23 gennaio 2022, ha del sensazionale: nasce a Taranto, coordinato dalla Regione Puglia, ArcheoPugliAbile, primo corso al mondo di archeologia subacquea per non vedenti a cura di ASBI (Albatros – progetto Paolo Pinto – Scuba Blind International), una istituzione che si occupa di attività subacquea per categorie svantaggiate e che ha fatto delle attività sottomarine per non vedenti il suo fiore all’occhiello. Per questo affascinante progetto, la Regione Puglia ha allestito una partnership di alto livello professionale composta da: Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Culturale Subacqueo, UICI-Puglia, Nucleo Carabinieri Subacquei, l’associazione L’Anfora, Jonian Dolphin Conservation. Saranno sei, provenienti da varie zone d’Italia, i primi sub non vedenti del mondo a conseguire il brevetto di archeologo subacqueo non vedente. Tra loro due pugliesi:  Elisabetta Franco di Bari e Antonio Tramacere di Lecce, Roberto Polsinelli e Daniele Renda di Roma, Roberto Rabito di Lugo Veneto, Marina Zerbin di Venezia. Lo staff dei docenti è composto da Manrico Volpi, il trainer che ha ideato il rivoluzionario pacchetto didattico, GianPaolo Colucci (Archeologo Subacqueo e Istruttore), Vincenzo Ladisa, Elisa Corvaglia, Petra Bianca Ferrari, Claudio D’Errico, Simone Boiocchi, Marco Dori (Istruttori). Lo scenario interessato si spinge fino alle isole Cheradi, di fronte alla città bi-mare, in una zona particolarmente ricca di reperti sedimentati dalla storia sui fondali tarantini. Ma il progetto, dopo la fase inaugurale, è destinato a girare il mondo.

 


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