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Assalto ai nostri mari Ionio, per cercare petrolio si rischia di uccidere i delfini

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Da domani la Tap, la società che porterà il gas dall’est europeo all’Italia, inizierà i rilievi per la costruzione della condotta che approderà sulla costa pugliese adriatica. Nel Salento, in particolare. La popolazione di quel territorio si ribella, il presidente della Regione Puglia dice che mai avverrà una cosa del genere. Ma domani quelli di Tap inizieranno.

L’altro mare che bagna la Puglia, lo Ionio, proprio di fronte al golfo di Taranto sarà oggetto, al largo, di ispezioni sottomarine per verificare la possibilità di estrarre petrolio. Lo chiedono dieci compagnie petrolifere. Insomma si ripropone per lio Ionio ciò che già era accaduto negli anni scorsi per l’Adriatico. Le ispezioni sottomarine provocano conseguenze pesantissime, perchè si tratta di autentiche bombe, dal punto di vista energetico, con potenze enormi, buttate fino in fondo al mare. Non solo: il rapporto presentato da un’associazione di esperti (Jonian dolphin conservation, Jdc) all’assessorato all’Ambiente del Comune di Taranto, evidenzia il rischio per i delfini. Il rischio del disorientamento, quello che porta delfini e balene (quante volte lo abbiamo visto in tv, scene assolutamente penose e commoventi) a spiaggiarsi, a morire. Il delfino è il simbolo di Taranto , merita un rispetto diverso. Oggi a Taranto in piazza Immacolata, manifestazione per la difesa dei delfini e del mare.

(foto: fonte la rete)




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