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Martina Franca | Questa sera la presentazione del libro “Cent’anni di Resistenza. L’Assedio alla Camera del Lavoro di Bari Vecchia” L'intervista ad Antonia Lovecchio, co-autrice insieme a Lea Durante e Pasquale Martino, del volume che che racconta questa storia straordinaria e poco nota. I curatori saranno ospiti oggi alle 19 dell'Ospedaletto di Martina Franca

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di Angela Maria Centrone

La conquista del potere da parte del fascismo fu conseguenza di una serie di eventi che, in quel periodo, crearono le condizioni favorevoli alla nascita del Ventennio, come la disfatta delle forze operaie e popolari. 

Infatti, lo sciopero legalitario indetto dall’Alleanza del Lavoro nell’agosto del 1922, proprio per contrastare la violenza delle camicie nere, registrò una vera e propria disfatta. Tuttavia, nella sconfitta, brillarono delle eccezioni: assieme alla più note barricate di Parma, anche la resistenza della Camera del Lavoro di Bari Vecchia seppe respingere l’assedio degli squadristi radunati da tutta la Puglia. 

È proprio questo episodio, non troppo conosciuto, che viene raccontato nel volume “Cent’Anni di Resistenza. L’Assedio alla Camera del Lavoro di Bari Vecchia” che sarà presentato oggi (ore 19, ingresso libero) presso l’Ospedaletto di Martina Franca. Saranno ospiti gli autori Lea Durante, Antonia Lovecchio e Pasquale Martino. Moderatore dell’incontro sarà Roberto Romano.

Ad un secolo di distanza, dalla riscoperta e dalla narrazione di queste vicende quali significati e insegnamenti possiamo trarre? Ne abbiamo parlato con Antonia Lovecchio, co-autrice.

  •  Come ti sei imbattuta in questa storia?

Pur abitando a pochi passi dal luogo dove sorgeva la Camera del Lavoro di Bari vecchia, cuore pulsante della storia che racconto nel libro, sono venuta a conoscenza della vicenda studiando la biografia del giovane Giuseppe Di Vittorio, all’epoca dei fatti militante del sindacalismo rivoluzionario, guida dell’ente camerale barese e indiscusso protagonista delle giornate dell’agosto 1922. 

Nel 2012, per iniziativa di Cgil, Anpi e Ipsaic (Istituto Pugliese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea), con la collaborazione del Comune di Bari, è stata apposta una “pietra d’inciampo”, una lapide stradale posta proprio al centro della piazzetta un tempo sede della vecchia CdL, allo scopo di tramandare la memoria di quell’evento. Un’iniziativa preziosa, volta a disseminare la città di ‘segni’ che tengano vivo il ricordo degli episodi salienti della Resistenza barese.

  • Che tipo di lavoro è stato fatto per recuperare le fonti?

Oltre a consultare la (allora ancora scarsa) letteratura esistente sulla Puglia del primo dopoguerra e sul tema degli Arditi del popolo, ho utilizzato ampiamente fonti storiche primarie: i giornali del tempo (sia le testate filogovernative, sia la stampa “di movimento”), ma soprattutto la documentazione conservata presso l’Archivio di Stato di Bari nei fondi del Casellario politico e della Prefettura, che contengono preziose informazioni relative alla biografia dei protagonisti della mobilitazione e la dettagliata cronistoria di quelle convulse giornate. Questa fase della ricerca è stata senza dubbio la parte più divertente del lavoro.

  • I testimoni diretti di questa vicenda ormai non ci sono più, ma hai mai incontrato i loro parenti o conoscenti?

No, purtroppo non è ancora mai capitato, e la cosa mi dispiace moltissimo. Riconosco però le mie responsabilità in tal senso: svolgere una ricerca e ricostruire una storia non è sufficiente per restituirla davvero alla memoria collettiva. È necessario “portarla” in mezzo alla gente, nelle piazze e nei vicoli che hanno fatto da scenario a questa meravigliosa storia di resistenza vincente, renderla realmente fruibile al maggior numero di persone. 

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Antonia Lovecchio a Bari Vecchia

Consapevoli di non poterci più accontentare di una circolazione limitata al circuito accademico o a quello antagonista, con Lea Durante e Pasquale Martino abbiamo deciso di lavorare a questo libro, che nasce con il precipuo scopo di essere il più possibile divulgativo, senza però rinunciare al rigore storico e storiografico. La ricorrenza del centenario era un’occasione da non perdere e grazie alla collaborazione di Cgil, Anpi e dell’editore Radici future abbiamo potuto realizzare il nostro progetto.

  •  Perché è importante raccontare questa storia?

Per tantissime ragioni. Da storica posso affermare che non ci sia nulla di più utile al progresso della ricerca che l’adozione di una prospettiva locale. Indagare campi ristretti, fermi restando il confronto con orizzonti interpretativi più ampi e il rifiuto del mero nozionismo localistico, produce un cortocircuito locale/globale interessantissimo, indispensabile per scrivere (e riscrivere) la Storia.

Da insegnante garantisco che non c’è nulla di più proficuo per gli studenti che poter fare diretta esperienza di ciò che si studia, entrando in contatto con le fonti o anche, semplicemente, attraversando fisicamente i territori interessati dagli avvenimenti studiati. Da antifascista barese sento forte l’esigenza di contrastare la tradizionale incapacità dei miei concittadini di valorizzare la propria storia ogni qualvolta essa non abbia al suo centro i numi del tempio cittadino, popolato esclusivamente da spoglie trafugate, specialità culinarie e presunte attitudini mercantili.

venerdì 14 ottobre 2022, ore 19

c/o Ospedalettto (via Orfanelli, Martina Franca)

Presentazione del libro
Cent’anni di Resistenza
L’assedio alla Camera del Lavoro di Bari Vecchia

Interverranno gli autori
Lea Durante
Antonia Lovecchio
Pasquale Martino

modera Roberto Romano

in collaborazione con Anpi Martina Franca e Collettivo 080 – Rete degli Studenti Medi

Lea Durante insegna Letteratura italiana all’Università di Bari. Dirige il Centro interuniversitario di ricerca per gli studi gramsciani e collabora con la Fondazione Giuseppe Di Vagno. Ha curato con Guido Liguori il volume Domande dal presente. Studi su Gramsci, Carocci, 2012.

Antonia Lovecchio è una storica e docente. Collabora con la Fondazione Gramsci di Puglia. Studiosa del movimento operaio e dell’antifascismo, ha pubblicato fra l’altro Professione rivoluzionario. Per una biografia di Ruggero Grieco (1893-1926), Edizioni dal Sud, 2013.

Pasquale Martino è uno studioso di letteratura e storia. Già docente e autore di libri di testo per la scuola, ha pubblicato fra l’altro Il partigiano ritrovato. Una storia di Resistenza (Manni, 2018). È presidente dell’Anpi provinciale di Bari.

LONA


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