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Martina Franca: Tasi-Tari, “veramente discutibile il comportamento tenuto dagli amministratori” L'ex consigliere comunale li accusa di approssimazione, dopo la decisione di non applicare sanzioni per il pagamento fino al 17 novembre: "non è stato consegnato neanche un bollettino"

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mariellaDi seguito una dichiarazione di Franco Mariella, ex consigliere comunale ed ex assessore comunale di Martina Franca:

Sul sito del Comune è apparso stamattina un comunicato del 24 APRILE 2014 (circa sei mesi fa) con cui si informa chi pagherà la TASI dopo la scadenza e comunque entro il 16 novembre non incorrerà in sanzioni. Il mini condono riguarda anche la TARI (tassa rifiuti). La motivazione addotta è la seguente “sono ancora numerose le incertezze in ordine agli adempimenti sia da parte dei contribuenti che da parte dei centri di assistenza fiscale, delle associazioni di categoria e di tutti i soggetti preposti al calcolo e alla compilazione dei modelli di versamento dei tributi.”  E’ veramente discutibile il comportamento tenuto dagli amministratori. Chi ha creato le incertezze se non loro? Dietro questo comunicato si nasconde tutta l’approssimazione di questa amministrazione di gestire un settore così delicato come la fiscalità locale, settore che da diverso tempo è diventato il più importante nell’attività dei Comuni e che ha visto questa amministrazione inanellare strafalcioni uno dietro l’altro accompagnati da aumenti ingiustificati. Dietro il comunicato si nasconde un altro fatto importante, a pochi giorni dalla scadenza, non è stato consegnato un solo bollettino ai martinesi per il pagamento della TARI (tassa rifiuti), per l’ennesima volta si coprono omissioni di altri, altro che incertezze. Qualche mese fa un assessore di questa amministrazione ebbe il coraggio di invitare i martinesi a denunciare la SOGET, loro non sono capaci di far rispettare gli obblighi agli appaltatori, sono solo capaci di vessare i contribuenti. Con questo comunicato gli amministratori non solo hanno dimostrato la loro incapacità nella gestione dei tributi locali ma hanno dimostrato soprattutto di non conoscere per niente il proprio ruolo, quelle delibere di giunta in materia di TARI servono a niente, i latini così si esprimevano “Tam quam non esset”, solo il consiglio comunale ha competenza in materia di TARI. Infine: chi spiega ai martinesi come fa a rimanere invariato ciò che il Comune ritiene di incassare con la TASI (4700000 €), se le aliquote sono cambiate in misura superiore al 20 per cento?

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2 Comments

  1. Al danno la beffa!!! La dirigente Merico con determina n. 12/2170 del 7 Ottobre ha speso Euro 685,00 per l’acquisto di n. 10.000 depliantes oltretutto non distribuiti ( c’è solo qualche manifesto ) dalla ditta LA LItografica, sponsorizzata sempre e comunque da questa Amministrazione ( verificare per credere) con cui si voleva dare qualche chiarimento in merito alle modalità del pagamento Tasi. Perché spendere soldi pubblici, Sindaco, se al momento non c’è alcuna distribuzione in corso? Dimenticavo, c’è la proroga!

  2. Si riporta un articolo apparso su Eutekne

    Era proprio necessaria questa fatica per la TASI, rimasta tra l’altro a mio carico?

    Spettabile Redazione,
    il turbine del primo versamento TASI è passato e, una volta di più, mi rendo conto che c’è qualcosa che non funziona nel nostro sistema, oppure c’è qualcosa che non funziona in me, oppure entrambe le cose, perché non è detto che si escludano a vicenda.
    Ma mi chiedo: era davvero necessario costringere i contribuenti e i loro professionisti a una fatica simile?

    Perché inquilini desiderosi di adempiere ai propri obblighi hanno dovuto rincorrere dati catastali non in loro possesso per poi procedere al calcolo (astruso come sempre) e scoprire di essere debitori di pochi euro? Non si poteva stabilire la soggettività passiva del proprietario dell’immobile attribuendogli il diritto di rivalsa nei confronti dell’inquilino per la quota stabilita dal Comune?

    Perché i Comuni hanno ritenuto per l’ennesima volta di dovere ricercare il sacro Graal dell’equità fiscale prevedendo migliaia di casistiche ingestibili persino per un software sofisticato (e costoso)? Perché mi sono dovuto leggere decine di verbali alla ricerca di una delibera nascosta tra gli orari di entrata e di uscita dei vari consiglieri e i pareri di tutti i presenti? Perché a me il Registro Imprese proibisce di allegare documenti eccedenti il megabyte mentre i Comuni si ostinano a scansionare decine di pagine di verbale sì che le dimensioni del file raggiungono il “fantastibyte”?

    Perché i siti ufficiali dei Comuni riportano in grande evidenza la sagra del cinghiale e la festa della trippa e relegano le aliquote TASI nelle pagine più nascoste? Perché i Comuni apprezzano Kafka a un punto tale da scrivere sul proprio sito “ai sensi delle vigenti Leggi il Comune poteva deliberare variazioni di aliquota; siete invitati a verificare in Comune se ciò è avvenuto”?

    Ma soprattutto, perché la TASI è rimasta a carico mio?
    Mi spiego. Il versamento medio per i miei clienti è risultato pari a circa 30 euro (tanto rumore per nulla, verrebbe da commentare), 30 euro è il compenso mediamente chiesto dai colleghi per il calcolo della TASI, io non ho chiesto nulla ai miei clienti (questa è sicuramente la parte del “qualcosa non funziona in me”), ergo… la TASI dei miei clienti è rimasta a carico mio.

    Il tutto a fronte di un’opinione pubblica che mi bolla come losco approfittatore della burocrazia fiscale, come se io traessi chissà quale perverso piacere (e nessun beneficio economico, come già detto) dal passare le mie nottate a elaborare dati e generare F24 in pdf. Già, perché pagare gli straordinari festivi e/o notturni è fuori discussione (e pure fuori budget).

    Ah… se potessi cambiare mestiere e fare il commercialista!

    Gianpietro Masserini
    Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Bergamo

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