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Ora che fate, continuate a dire no? Martina Franca: gli ambulanti vogliono fare il mercato nelle domeniche a cavallo di Natale. Con loro si schierano i colleghi a posto fisso. Il rifiuto dell'amministrazione comunale

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Gli ambulanti dell’associazione Cari raccolgono le firme dei loro colleghi. Non gli altri ambulanti, ma i commercianti a posto fisso delle zone più prossime a quelle del mercato settimanale. Così a Martina Franca stamattina, fra corso Messapia e le strade circostanti, il responso era questo: 53 favorevoli al mercato nelle due domeniche a cavallo di Natale, un astenuto, nessun contrario. Ai negozianti a posto fisso della zona-mercato non dà nessun fastidio se i loro colleghi lavorano. Anzi.

I responsabili di quella associazione erano alla fine del loro giro per raccogliere i pareri, da inserire in tre fogli diversi: quello dei contrari, appunto, era bianco. Strapieno di firme e timbri degli esercizi commerciali, invece, il foglio dei favorevoli: un astenuto. Con questo esito, i commercianti ambulanti della Cari torneranno alla carica nei confronti dell’amministrazione comunale di Martina Franca che ha detto no allo svolgimento dei mercati settimanail il 22 e il 29 dicembre. Sono due domeniche. Gli ambulanti (il presidente dell’associazione Acaf, Martino Bruno, ha già espresso le sue critiche nei giorni scorsi, nei confronti dell’amministrazione comunale) chiedono che si faccia il mercato il 22 e il 29, semplicemente perché la sessione del mercoledì cadrebbe il 25 dicembre e l’1 gennaio. Natale e Capodanno. I commercianti ambulanti vorrebbero evitare di perdere due giornate di lavoro, in un periodo estremamente importante, ma l’amministrazione comunale dice no. Il 22 c’è la partita di calcio, questione di ordine pubblico. Ah sì? E il 29 che c’è?

Privare i lavoratori della possibilità di fare un po’di incassi, soprattutto dopo la discutibilissima gestione dell’emergenza maltempo in occasione della fiera per la festa patronale, sarebbe molto negativo, da parte dell’amministrazione comunale martinese. E oggi glielo fanno capire anche gli esercenti a posto fisso.




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