Perché Stadia ha regalato parti hardware?
Partiamo con il presentare brevemente Stadia, la piattaforma online di Google che ha da poco compiuto due anni di vita e permette di giocare ad alcuni titoli direttamente da cloud. Questo significa che potremo accedere ai nostri salvataggi da diversi dispositivi, senza problemi di compatibilità ma stando però attenti alla qualità della nostra connessione.
Fin dalla sua uscita il progetto di Google ha diviso la platea di videogiocatori, che sappiamo essere una community abbastanza focosa: alcuni lo vedevano come l’ovvio futuro del settore, mentre altri lo ritenevano l’ennesimo inutile tentativo in un mondo già pieno di competitors.
L’andamento della piattaforma
Tenendo ovviamente da conto il già nominato fattore connessione, dove la qualità e la velocità della nostra banda impattano sul rendimento del servizio, c’è da dire che questo funziona. Il paragone con i casinò online può sembrare un po’ azzardato, ma anche in questo campo va da sé che per funzionare, un servizio online deve essere facile da usare, con un caricamento veloce. Non è utile se, ad esempio, ci sono slot machine trucchi e suggerimenti, ma la connettività è scarsa e di conseguenza non si può usufruire del servizio. Questa situazione si applica a qualsiasi campo, compreso Google e Stadia.
L’infrastruttura di Google è sicuramente all’altezza della gestione di tutti i dati necessari e, anche a fronte di qualche limitazione, permette di giocare in maniera godibile senza una console. D’altro canto però l’offerta commerciale e la promozione del servizio al lancio non sono stati all’altezza delle aspettative, risultando in un servizio che risulta spesso solo un rimpiazzo momentaneo.
La volontà iniziale di vestire non solo i panni dell’editore, ma anche quelli del produttore, si è ben presto scontrata con la mancanza di una corretta visione su come sfruttare le tecnologie a disposizione del colosso americano. Il progetto si è quindi ridimensionato nel tempo, ma al contempo ha proseguito nell’aggiunta di caratteristiche essenziali, quali:
- la ricerca all’interno del negozio virtuale;
- il supporto della community;
- la possibilità di essere usato con dispositivi Android e iOS attraverso browser;
- l’integrazione con alcuni abbonamenti come ad esempio Ubisoft+;
- la possibilità di giocare con un pad che non è quello ufficiale.
È chiaro che la qualità del gioco in sé non sarà ottimale se si decide di giocare con uno smartphone piuttosto che con un controller, ma il fatto che Stadia dia agli utenti la possibilità di scegliere come interfacciarsi con la piattaforma è sicuramente un punto a favore. Insomma, il team di Google preposto sembra davvero credere in questo progetto, pur con tutte le difficoltà e le perplessità del caso, tant’è vero che è appena volta al termine un’interessante iniziativa.
Il contenuto del pacchetto Stadia Premiere Edition
Fino allo scorso 11 ottobre, Stadia proponeva il suo pacchetto in promozione, con lo scopo di dare maggior visibilità al proprio store online. L’offerta in sé prevedeva che, con una spesa di almeno 59,99€ all’interno del negozio, ogni utente potesse portarsi a casa un vero e proprio pacchetto di hardware extra.
Stadia Premiere Edition è tutt’ora disponibile fino a esaurimento scorte, ma dev’essere acquistato a sé stante al prezzo di 79,99€. I due pezzi compresi nell’offerta prima e nel pacchetto poi sono:
-
- il controller Stadia, progettato per giocare in maniera facile e intuitiva da ogni dispositivo connesso, dal tablet al PC, dalla TV allo smartphone;
- Google Chromecast Ultra, che permette di giocare comodamente dal televisore ed è perfettamente integrato con il c
Basta fare regali per attirare gli utenti?
Il motivo che ha spinto Stadia a proporre gratuitamente, a fronte di un acquisto nel suo store, questi due dispositivi, è da ricondurre indubbiamente alla necessità di acquisire non solo visibilità, cosa che le promozioni di ogni tipo da sempre sanno fare benissimo, ma anche di attirare nuovi utenti, se non richiamare anche l’attenzione di quelli già attivi. È vero che il pacchetto rimane disponibile ed è comunque possibile acquistare controller e Chromecast separatamente, ma per gli amanti del gaming si tratta comunque di un’offerta interessante.
È sbagliato pensare che basti però “regalare” un controller per invogliare i giocatori ad avvicinarsi a una piattaforma che, da sempre, sembra avere difficoltà a decollare. Anche chi ne apprezza l’idea alla base, lo sviluppo e il catalogo dei giochi ha sicuramente bisogno di qualcosa di più per abbandonare network che hanno, da decenni, un servizio molto più ampio e funzionale.
Il mercato videoludico non è un mercato facile in cui entrare, anzi! Se prendiamo in considerazione le faide tra chi usa il PC e chi la console, l’amore incondizionato di alcuni utenti per PlayStation piuttosto che per Xbox e l’ampia presenza di negozi online, tra cui spicca Steam, comprendiamo che abbiamo davanti un mercato davvero ostico, dove chiamarsi “Google” non per forza aiuta.
Regalare quindi dei pezzi di hardware può essere un inizio, ma è anche importante che il team di Stadia capisca davvero dove vuole andare, pianificando con attenzione i prossimi passi. E poi chissà, potrebbe davvero funzionare!