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Università: da domani Medicina a Taranto Finalmente si parte

Aula

Di Giuseppe Mazzarino:

Lunedì mattina parte a Taranto, nella Cittadella della Carità (quartiere Paolo VI), dove già si tengono le lezioni dei corsi universitari infermieristici, il corso decentrato di Medicina e Chirurgia della Scuola di Medicina dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro.
Pochi (appena 4) gli studenti che avevano fatto esplicita richiesta di frequentare a Taranto, ma i 60 posti saranno comunque tutti coperti, pena la rinuncia al faticoso e sofferto ingresso nel corso, che è a numero chiuso e prevede il superamento di un test di ingresso.
Perché così pochi i richiedenti Taranto? Intanto, perché la sicurezza che il corso sarebbe partito è arrivata solo a poche settimane dall’avvìo. E non molti, fra gli aspiranti studenti, lo sapevano. Poi si tratta di un corso allo stato nascente, e per ora c’è solo il primo anno.
Ancora: il corso parte senza che ci sia un Policlinico, e la Cittadella, pur ospitando strutture sanitarie, non è un vero e proprio ospedale (per il primo anno non è un problema, anche se sarà attivato un “ospedale virtuale”, ma poi lo diventerà), ed il quartiere Paolo VI non è particolarmente attrattivo. Malcollegato con Taranto, privo di luoghi di aggregazione e di servizi, non è certo l’ideale per ragazzi di 18/19 anni che, finite le lezioni, hanno bisogno anche di qualcosa d’altro che non una sala studio. Ma proprio l’avvio di Medicina è la molla che sta facendo scattare qualcosa sul piano dei collegamenti, per esempio. E se ne gioverà, oltre alla comunità studentesca (tutta, universitaria – a Paolo VI c’è la sede di Scienze dell’UniBa e c’è Ingegneria del Politecnico – e no), la popolazione del quartiere.
Basterà? Certo che no.
Ma l’avvio di Medicina, con i suoi 60 pionieri (al momento sono 48, ma arriveranno a 60), è davvero un momento di svolta per il futuro della Città: perché è uno dei corsi più lunghi e costosi, quasi proibitivo per famiglie a reddito basso o medio-basso se da affrontare fuori sede; perché contribuisce a rafforzare non solo l’offerta formativa ma anche la massa critica di studenti che potrà attrarre altri corsi e potrà gettare le basi di una futura, auspicabile Università degli Studi di Taranto; perché consentirà anche, in prospettiva, il ritorno a Taranto, da docenti universitari, di quanti han dovuto studiare Medicina lontano da casa, e magari hanno intrapreso i primi gradini della carriera accademica.
Anche il viaggio più lungo comincia, sempre. con un passo. E questo è il primo passo: contrastato, difficoltoso, irriso da disfattisti non solo e non sempre disinteressati o banalmente ignoranti. E’ il primo passo verso una Città con più opportunità, con più giovani che vi risiedano, con più studenti, con più cultura, con più prospettive, con più lavoro.
Noi non ci saremo, come cantavano i Nomadi; ma ci saranno i nostri fratelli minori, i nostri figli. Non più costretti all’esilio (quelli che se lo possono permettere). Per loro la peregrinatio academica, che è un valore in sé, ma solo se libera scelta, sarà una opportunità in più: non un obbligo, o non la negazione di una aspirazione e magari vocazione non corroborata da una solidità economica nel presente sempre più in dubbio.




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1 Comment

  1. Finalmente si parte ? ?

    Solitamente quando si parte tutto è ben organizzato !
    Invito chi ha scritto finalmente si parte , a recarsi lunedì 14 alle 09.00 alla cittadella della improvvisazione .

    È una partenza di disperati , ben ordita dai nostri amministratori .
    Siete tutti invitati alla partenza , per gli amministratori sarebbe doveroso accogliere i PIONIERI .
    È una storia già scritta , non si vedrà nessuno .

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