Di seguito il comunicato:
Approda nel Salento, per la prima volta nel Mezzogiorno d’Italia, il Corso di Alta Formazione “Giornalismo di Pace: dalla teoria alla pratica”, promosso dal Centro Interdisciplinare Scienze per la Pace (CISP) dell’Università di Pisa. È frutto del progetto “Gea- Global, Green, Generative and Equal Educational Activities”, ideato dal GUS – Gruppo Umana Solidarietà “G.Puletti” e finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, e vede la collaborazione di Casa delle Agriculture di Castiglione d’Otranto. Il corso è completamente gratuito, è accreditato dall’Ordine Nazionale dei Giornalisti e patrocinato dalla Rete delle Università Italiane per la Pace (RUniPace). Si terrà presso le “Fucine delle Culture” – Parco Renata Fonte, a Castiglione d’Otranto, dal 29 al 31 agosto, dalle 9.30 alle 17.30, nell’ambito della quattordicesima edizione della Notte Verde. Tre giorni per riflettere, interrogarsi e formarsi su un altro modo di fare informazione, rifiutando ogni disumanizzazione e cercando nuove chiavi per raccontare la complessità.
“Viviamo – spiegano dal CISP – una fase storica senza precedenti, segnata da molteplici crisi: dell’ordine globale e del diritto internazionale, dello stato di diritto democratico e della coesione sociale, dell’ambiente e del clima. Tali crisi sono acuite e alimentate dalla tendenza a normalizzare la violenza come modalità di risoluzione delle controversie. Quale ruolo svolgono e dovrebbero svolgere i media in questo scenario? L’attuale sistema dell’informazione contribuisce alla comprensione delle cause profonde dei conflitti e alla costruzione di percorsi nonviolenti per la loro trasformazione? Ovvero finisce per diventare parte del conflitto, alimentandolo e rendendone sempre più difficile la comprensione e la risoluzione pacifica? Il Corso di Alta Formazione organizzato dal CISP si propone di rispondere a queste urgenti domande, offrendo strumenti teorici e pratici per fare un efficace “giornalismo di pace”. Si tratta di un tipo di giornalismo che, oltre a rispettare pienamente i principi deontologici della professione, si astiene dall’alimentare i conflitti e contribuisce viceversa alla loro risoluzione nonviolenta e alla costruzione di società più giuste, inclusive e pacifiche”.
Secondo gli organizzatori, “nella prospettiva di una risoluzione nonviolenta delle molteplici crisi in corso, ogni aspetto della professione giornalistica potrebbe e dovrebbe essere ripensato alla luce dei principi di un giornalismo di pace: dalla scelta delle notizie alla selezione delle fonti, dalla definizione del punto di vista alla riflessione sulle possibili conseguenze del proprio lavoro, dai rapporti con le forze militari e le istituzioni alle relazioni con la popolazione locale e le organizzazioni della società civile, dalla scelta di video e immagini all’uso di un linguaggio e di un tono che non disumanizzino e non alimentino polarizzazioni”.
A guidare il percorso sono accademici e accademiche, giornalisti e giornaliste, ricercatrici, scrittrici, che da anni lavorano alla costruzione di immaginari alternativi: Alice Pistolesi, Danilo Lupo, Elvira Mujčić, Sara Manisera, Alfio Nicotra, Marta Tarantino, Vittoria Torsello, Teresa Di Mauro, Andrea Gabellone e Federico Oliveri, direttore scientifico del corso. È rivolto a giornalisti/e, foto e videoreporter, operatori e operatrici dell’informazione, educatrici ed educatori, studenti e studentesse, comunicatori e comunicatrici sociali.
COME ISCRIVERSI, SCADENZA 22 AGOSTO. L’iscrizione è possibile entro il prossimo 22 agosto. Per giornalisti/e iscritti all’Ordine dovrà avvenire attraverso il portale dedicato, mentre per i non giornalisti sarà il CISP a raccogliere le iscrizioni: la domanda di ammissione va presentata esclusivamente tramite e-mail, inviando all’indirizzo segreteria@pace.unipi.it con i seguenti documenti in formato pdf: copia compilata e firmata del modulo di iscrizione (scaricabile qui: CAF-Giornalismo-pace-2025-ALLEGATO-B-Modulo-iscrizione.pdf ); copia di un documento d’identità in corso di validità; copia di un CV firmato e datato; lettera motivazionale (max 3.000 caratteri) firmata, contenente informazioni sul proprio percorso di studi, sul proprio profilo professionale e sulle ragioni d’interesse per il Corso.
Tutti i dettagli su: www.cisp.unipi.it
IL PROGRAMMA COMPLETO DEL CORSO. Ogni giornata di formazione, dal 29 al 31 agosto, dalle ore 9.30 alle ore 17.30 (pranzo incluso e gratuito), alternerà lezioni teoriche e laboratori interattivi, con un’attenzione particolare ai conflitti dimenticati, ai linguaggi, alla rappresentazione delle marginalità, alla crisi climatica, ai meccanismi del sistema mediatico contemporaneo e alla decolonizzazione. Il corso si inserisce nel programma della quattordicesima edizione della Notte Verde – Pace, Agriculture, Utopie, Comunità, la grande festa comunitaria dedicata alla terra organizzata da Casa delle Agriculture insieme al GUS e a una vasta rete nazionale e internazionale di realtà sociali, culturali e istituzionali. Nelle stesse giornate, a partire dalle ore 18, si potrà partecipare gratuitamente anche al programma completo della tre giorni di Notte Verde, animata da workshop, laboratori, dialoghi, lectio, mostre, concerti. Qui il programma completo della Notte Verde: https://drive.google.com/file/d/18EDbUMXnnGJgQUm221afuPBfLH7GDRLP/view?usp=sharing .
Si può consultare la scheda didattica del Corso qui: https://cisp.unipi.it/wp-content/uploads/2025/07/CAF-Giornalismo-di-pace-2025-ALLEGATO-A1-Scheda-didattica-corso-Castiglione.pdf
Nel dettaglio:
- VENERDÌ 29 AGOSTO 2025
h 10 / Saluti introduttivi a cura di Centro Interdisciplinare Scienze per la Pace (CISP) Università di Pisa, Gruppo Umana Solidarietà (GUS), Casa delle Agriculture;
h 10.30-13.30 / Cos’è il giornalismo di pace: principi, contesti, ostacoli (3 crediti)
Cos’è il giornalismo di pace – Federico Oliveri, filosofo del diritto, Università di Pisa e Camerino
Come è cambiato il lavoro giornalistico sui conflitti armati – Alice Pistolesi, giornalista, Atlante delle guerre e dei conflitti;
h 13.30-15 / Pranzo a cura di Casa delle Agriculture
h 15.00-17.30 / Come resistere alla guerra dell’informazione
Laboratorio interattivo con Danilo Lupo, giornalista, e Federico Oliveri, filosofo del diritto, Università di Pisa e Camerino
- SABATO 30 AGOSTO 2025
h 9.30-13.30 / Di che cosa si occupa un giornalismo di pace (4 crediti)
Le molteplici dimensioni della violenza e le loro cause profonde – Federico Oliveri
Raccontare i conflitti armati e i processi di pace non raccontati – Alice Pistolesi
Raccontare il nesso tra conflitti, confini e migrazioni – Andrea Gabellone, giornalista e fotoreporter
Raccontare i conflitti ambientali e climatici – Sara Manisera, Collettivo FADA
h 13.30-15 / Pranzo a cura di Casa delle Agriculture
h 15.00-17.30 / Giornalismo di guerra / giornalismo di pace: casi studio dal globale al locale
Laboratori interattivi: “Negare il genocidio palestinese: strumenti per un’analisi critica del discorso mediatico occidentale” con Federico Oliveri; “Strumenti e pratiche per difendere il territorio” con Vittoria Torsello e Teresa Di Mauro, Collettivo FADA, e Giorgio Santoriello, CovaContro.
- DOMENICA 31 AGOSTO 2025
h 9.30-13.30 / A chi dà voce e come racconta i conflitti un giornalismo di pace (4 crediti)
Il ruolo delle organizzazioni non governative nei conflitti e nei processi di pace – Alfio Nicotra, giornalista, Un Ponte Per;
Decolonizzare lo sguardo e la narrazione giornalistica – Marta Tarantino, ricercatrice post-doc, Università L’Orientale Napoli;
Decostruire la cornice amico-nemico nel racconto dei conflitti – Elvira Mujčić, scrittrice
h 13.30-15 / Pranzo a cura di Casa delle Agriculture
CHI È IL G.U.S. Il G.U.S. Gruppo Umana Solidarietà “Guido Puletti” APS è una Organizzazione non governativa che nasce nel 1993, da un gruppo di volontari, per portare aiuto alle popolazioni colpite dalla guerra nella ex Jugoslavia. Dedica il suo nome a Guido Puletti, giornalista e attivista politico, ucciso durante lo stesso conflitto, mentre era impegnato in una missione umanitaria in Bosnia ed Erzegovina. In trent’anni, il GUS ha fatto della tutela dei diritti umani, del rispetto delle culture, della promozione dello sviluppo e dell’aiuto umanitario la base dei suoi interventi nella cooperazione internazionale, nelle emergenze, nella progettazione sociale, nell’accoglienza e integrazione, in Italia e nel mondo. Il GUS realizza progetti di cooperazione allo sviluppo e di interventi di risposta alle emergenze umanitarie, di tutela dei diritti, accoglienza e integrazione, azioni di educazione alla cittadinanza globale e di contrasto alla povertà educativa nonché attività di sensibilizzazione. Nel corso degli anni ha operato in Albania, Argentina, Bosnia ed Erzegovina, India, Iraq, Kosovo, Libano, Messico, Mozambico, Nepal, Siria (Rojava) e Sri Lanka.
IL PROGETTO GEA. Il nome GEA deriva dalla parola Γῆ che, in greco antico, significa Madre Terra, ed è usata per esprimere la naturalezza delle differenze in termini di tradizioni culturali e biodiversità del pianeta. La presente iniziativa di Educazione alla Cittadinanza Globale (ECG), finanziata dall’Agenzia Italiana per la Cooeprazione allo Sviluppo, è promossa dal GUS Gruppo Umana Solidarietà, insieme a 23 partner tra cui organizzazioni della società civile italiane, Enti Territoriali, Università, Associazioni. Il progetto vuole contribuire ad aumentare, nei/lle giovani italiani/e (15-25 anni) e nella comunità educante (docenti e decision makers) della Provincia di Lecce le competenze necessarie a promuovere una comunità inclusiva, priva di discriminazioni, volta ad uno sviluppo e uno stile di vita sostenibile, ai diritti umani, alla parità di genere, alla promozione di una cultura pacifica e non violenta, alla valorizzazione delle diversità culturali.
Il Rapporto internazionale dell’Ocse del 2021 che sonda quanto i/le giovani italiani/e siano pronti/e a vivere in un mondo globalizzato, ad adattarsi alla diversità e soprattutto a rispettarla, mostra che gli/le italiani/e sono all’ultimo posto tra i Paesi Ocse quanto a capacità di capire le prospettive degli altri. Sono penultimi/e per l’interesse a saperne di più su altre culture, terzultimi tra i Paesi industrializzati per il rispetto delle persone di altre culture e nuovamente ultimi quanto alla capacità di adeguare il proprio modo di pensare e la propria condotta al contesto culturale. Tale fenomeno sfocia in discorsi d’odio e discriminazioni nei confronti di persone straniere, diversamente abili, donne, gender fluid – senza tralasciare la discriminazione generazionale- che nel territorio della Provincia di Lecce si vedono private di alcuni diritti fondamentali (accesso alla casa, parità salariale, trattamenti degradanti).
Caratteristiche dell’iniziativa sono: l’approccio intersezionale alla discriminazione (più targhettizzazioni possono convivere insieme) che è trattata in tutte le sue forme, e l’azione multilivello dell’intervento che parte da contesti formali per arrivare all’apprendimento informale generato da occasioni di interazione sociale e culturale, secondo il principio del not leave anyone behind.
PER INFO: mail: segreteria@pace.unipi.it , tel. 328/5469804