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Taranto: l’aggressione al veterinario, follia che non è più rarità Lettera del presidente dell'Ordine dei medici

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Ci scrive Pasquale Miccolis, presidente dell’Ordine dei medici di Taranto:

Gentile Direttore, Via posta elettronica – sono il Presidente dell’Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Taranto. Le scrivo per porre all’attenzione Sua e della opinione pubblica, un episodio deplorevole verificatosi il 1° gennaio c.a. in una struttura sanitaria veterinaria privata di Taranto. Un collega dipendente della struttura è stato aggredito prima verbalmente e poi fisicamente dal proprietario di un cane, che ha preteso che il suo animale fosse visitato saltando sia la fila che il triage effettuato sui pazienti presenti sino a quel momento. Come se ciò non bastasse, le invettive e le percosse sono continuate anche nei confronti del proprietario della struttura, anch’egli medico veterinario e degli agenti della P.S. nel frattempo intervenuti sul posto a seguito di segnalazione, che lo hanno immobilizzato e arrestato, accertando successivamente un corredo di precedenti penali a suo carico. Sembrerebbe una storia di straordinaria follia.

Tuttavia episodi simili non sono più una rarità, soprattutto nelle strutture veterinarie, anch’esse divenute obiettivi sensibili a fenomeni delinquenziali, al pari di quanto già avviene in altre categorie professionali sanitarie. Naturalmente si tratta di un problema culturale, legato ad un tessuto sociale per lo più sano, ma al contempo contaminato come altrove dal virus delinquenziale che purtroppo irride liceità e legalità. Cordialmente, La saluto. Tale bubbone però può essere estirpato: attraverso l’istruzione, l’educazione, la formazione e l’informazione. E’ per questo che Le scrivo, affinché una corretta e perseverante informazione e divulgazione anche di eventi come questo, possa concorrere non solo ad una temporanea fugace comune indignazione, ma soprattutto ad una crescita culturale e quindi civile, in particolar modo delle nuove generazioni, verso le quali abbiamo una grande responsabilità. Colgo l’occasione per ringraziare Lei per quanto ha già fatto nella circostanza e per quanto vorrà fare in questo senso, nonché le Forze dell’Ordine che in questo come in altri casi, hanno dimostrato tempestività e professionalità di intervento, anche a scapito della propria incolumità.




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