Occhio perché, da questa cartina, la parte meridionale della Puglia rischia. E rischia di dovere ospitare il deposito di scorie nucleari. Da mesi è in corso la valutazione che, per l’enorme pericolosità del materiale di che trattasi, deve tenere conto di decine e decine di criteri di scelta. Quello sismico, ad esempio. E qui entra in ballo la cartina. Umbria, Marche e quasi tutta l’Emilia Romagna sono escluse a priori. Quelle realmente ideonee sono la parte meridionale della Puglia, qualche zona della Basilicata ionica, del Molise, del Lazio, della Toscana e della Campania.
Ci sono poi altri criteri, 28 in tutto (compreso quello sismico) cosa che renderebbe totalmente idoneo lo 0,5 per cento del territorio italiano. Su quello dovrebbe essere operata la scelta.
(immagine: fonte ingv.it tramite lastampa.it)