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Forza Italia è una polveriera. Catricalà rinuncia alla candidatura per la Corte costituzionale, potrebbe toccare al pugliese Bruno Fitto attacca la tesoriera del partito Rossi

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Forza Italia è nel caos. L’indicazione data dal leader del partito, Silvio Berlusconi, sulla candidatura per la Corte costituzionale è caduta nel vuoto e, dopo varie volte che ciò è accaduto, Antonio Catricalà ha annunciato stasera di ritirare la sua candidatura. I dissidenti rispetto alla scelta di Berlusconi hanno dato consenso, finora (pur non riuscendo a condurlo al quorum) al pugliese Donato Bruno. Potrebbe esserci la strada spianata per lui, a questo punto. A meno che il caos non provochi la necessità di cercare, molto a fatica ed entro lunedì (giorno delle votazioni per la nomina dei giudici costituzionali di estrazione parlamentare)  di un nome nuovo.

Poi c’è il leader pugliese di Forza Italia ad avere fatto la voce grossa. Molto grossa. Raffaele Fitto si è scagliato contro la tesoriera del partito, senatrice Rossi, la quale ha detto una serie di cose in un’intervista pubblicata oggi. Ha parlato di parlamentari morosi rispetto alle quote da versare al partito, ha parlato di primarie che praticamente sono inutili perché la leadership è chiara ed è quella di Berlusconi, e altre cose del genere. Fitto ha detto che la senatrice Rossi non ha titolo per esprimersi nei termini in cui lo ha fatto, in relazione ad altri componenti del partito. Insomma è una lite nuova, in un gruppo, quello berlusconiano, che ora è una polveriera.


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