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Marò: perizia, i proiettili mortali erano più grandi di quelli di Girone e Latorre Nella documentazione consegnata al tribunale internazionale del diritto del mare

latorre girone

A parte le testimonianze “troppo” uguali, a parte altre cose che non tornano, ora spunta fuori una perizia. Non italiana ma si tratta dell’autopsia compiuta dall’anatomopatologo indiano Sasika sui corpi dei due pescatori uccisi a metà febbraio 2012, nel mare dell’India. Secondo l’accusa, uccisi da Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, i due pugliesi fucilieri di marina in servizio di pirateria sulla Enrica Lexie.

Stando all’autopsia, nello specifico a pagina 2 dell’allegato 4 dell’esame riguardante una delle due vittime, il proiettile estratto aveva un’ogiva 31 millimetri, circonferenza di 20 alla base e di 24 nella parte più larga. In dotazione ai fucilieri di marina ci sono proiettili di 23 millimetri, per cui non è stato esploso dai mitra dei due marò, il proiettile che uccise quel pescatore, è la tesi che ora va facendosi un minimo di strada, sulla base di quanto riportato dal Quotidiano nazionale. La documentazione, fra cui quella dell’autopsia, è contenuta nel dossier consegnato dall’India al tribunale del diritto del mare di Amburgo, che nelle scorse settimane si è espresso sulla vicenda di Salvatore Girone e Massimiliano Latorre.




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