Ieri pomeriggio, nelle ore in cui ad esempio veniva annunciato da Asl Bari e Bat l’anticipo delle somministrazioni di seconde dosi AstraZeneca, da Genova arrivava un’altra notizia. Camilla Canepa, 18 anni, è morta dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca. In serata l’immunologa tarantina Antonella Viola, citata in una notizia dell’Adnkronos, sosteneva che per le seconde dosi occorre un vaccino mRna. Anche a chi era stato inoculato, con la prima dose, l’AstraZeneca.
Ora, che i vaccini debbano essere eseguiti per sconfiggere il corona virus non è in discussione. È altrettanto indiscutibile che soprattutto negli ultimi giorni, a proposito di AstraZeneca, in ambito internazionale ed in Italia si siano registrate le più disparate e contrastanti valutazioni, quasi contemporaneamente fra loro. La morte di una diciottenne impone un’altra riflessione: che si fa? Che si sta facendo, con AstraZeneca? Un vaccino nato male, è stato pure necessario cambiargli nome (ora la dicitura ufficiale è Vaxzevria) ma un decesso, di una ragazza che cercava la sicurezza dal virus ed è morta, non è sopportabile. Il lotto ABX1506 del vaccino è stato sospeso dopo la morte della 18enne di Sestri Levante mentre il comitato tecnico scientifico va verso l’esclusione di AstraZeneca per chi ha meno di 60 anni.
Asl Bari: fra il 14 ed il 16 giugno seconda dose AstraZeneca a chi ha effettuato la primfra il 14 ed il 16 aprile.
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Immagini diffuse dal ministero della Salute.