Da oggi quattro giorni di sciopero a singhiozzo per i lavoratori di Telperformance. I circa 2400 dipendenti (di cui a tempo indeterminato sono più di duemila) del call center tarantino potranno lasciare due ore prima il lavoro e sarà appunto considerato sciopero, secondo quanto programmato dai sindacati che vogliono richiamare l’attenzione generale rispetto alla situazione gravissima della seconda realtà produttiva tarantina dopo l’Ilva. La multinazionale dei call center ritiene quello tarantino e quello di Roma due insediamenti economicamente non convenienti, quindi vuole sostanzialmente dismetterli a meno che i dipendenti non accettino una pesante riduzione dell’orario di lavoro (e dunque della retribuzione).
Il senatore Dario Stefàno, con una interrogazione al ministro del Lavoro, evidenzia che non si può assistere inermi alla fine annunciata di questa vicenda, ennesima tegola su Taranto e i lavoratori. Stefàno vuole che sia convocato subito un tavolo interministeriale per la soluzione della vicenda.
Non c’è solo Teleperformance: ieri la protesta degli oltre duecento di Isolaverde, la partecipata della Provincia di Taranto i quali sono nella prospettiva di un futuro nero. Il ponte girevole tarantino è stato bloccato al traffico, alcuni lavoratori sono saliti in cima a palazzi, per protesta.
Ci sono anche i casi, pure molto gravi, della grande distribuzione: Auchan in Puglia vuole mettere in mobilità 153 persone, Ipercoop è più o meno nelle stesse condizioni e (questo a Bari) anche in seno a Ikea ci sono problemi.
