Settanta indagati, fra cui Eni e altre nove società. Avviso di conclusione delle indagini preliminari relative ad alcune parti dell’inchiesta sul petrolio in Basilicata, anche per 60 persone dunque.
Sono tutti indagati nei primi due filoni dell’inchiesta, quelli sul traffico illecito dei rifiuti prodotti dal centro Oli dell’Eni di Viggiano e su Temparossa, il centro oli della Total in fase di realizzazione a Corleto Perticara. Tra le persone indagate l’ex sindaco di Corleto Perticara, Rosaria Vicino e i cinque dipendenti del centro oli dell’Eni in Val d’Agri, ai domiciliari dal 31 marzo. L’avviso di conclusione delle indagini preliminari è stato notificato anche a Vincenzo Robortella, consigliere regionale della Basilicata. Nella legislatura precedente era consigliere regionale il padre, Pasquale Robortella, anch’egli del gruppo Pd e anch’egli indagato nell’inchiesta coordinata dalla procura potentina. Padre e figlio sono indagati per concorso in truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Fra gli indagati, l’ex e l’attuale responsabile del distretto meridionale dell’Eni, Ruggero Gheller ed Enrico Trovato, nonché l’ex direttore generale del dipartimento Ambiente della Regione Basilicata, Donato Viggiano. Non figura il sottosegretario alla Salute Vito De Filippo (Pd). La posizione di De Filippo – che nei mesi scorsi era stato indagato per il reato di corruzione per induzione a fini elettorali – è stata separata e per lui, così come per altri indagati, si profila una imminente richiesta di archiviazione. Gli avvisi notificati oggi non riguardano il filone siciliano dell’inchiesta, con (specificamente) il presunto traffico di influenze illecite contestato fra gli altri a Gianluca Gemelli.