L’8 marzo i due, la cui relazione era durata circa un mese e che aveva portato alla gravidanza, si incontrarono a casa di lei. Lo aveva convinto ad andare a riprendersi alcune cose. Poi in casa, stando all’accusa, lo ha prima aggredito verbalmente perché lui non avrebbe riconosciuto il figlio in arrivo, poi ha sparato alcuni colpi di pistola. Uno dei quali lo ha ferito ad una gamba.
L’intenzione della donna però non era di uccidere, stando a quanto riportato dal giudice per le indagini preliminari e la contestazione, da tentato omicidio, è diventata di lesioni personali. Tanto, comunque, è bastato a disporre gli arresti domiciliari per la 26enne barese. Provvedimento eseguito dalla polizia.







