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Marò: ad Amburgo lo scontro Italia-India In tribunale internazionale del diritto del mare il rappresentante del nostro Paese parla di Girone come di ostaggio

latorre girone

Salvatore Girone? Praticamente un ostaggio. Il rappresentante delle ragioni italiane nella vicenda posta dinanzi al tribunale internazionale del diritto del mare ha parlato in questi termini. Il rappresentante indiano ha invece detto che per l’India, i due marò italiani hanno ucciso due pescatori indiani e anche di questo bisogna tenere conto.

Dinanzi a un tribunale terzo, che si deve solo occupare dell’eventualità di permanenza (o ritorno) in Italia di Massimiliano Latorre e di Girone in attesa dell’arbitrato internazionale a L’Aja, l’Italia e l’India hanno tirato fuori ciò che tre anni e mezzo di partita a scacchi, con tentativi diplomatici a ripetizione, non si era mai apertamente detto. Quello di oggi in sede di tribunale internazionale del diritto del mare, ad Amburgo, è stato dunque lo scontro (dialettico e politico) vero, o l’inizio dello scontro, fra i due Paesi. Che hanno rapporti buonissimi su cui, da oggi, si addensano un po’di nubi, finora soltanto sullo sfondo per la vicenda dei due marò.




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