Valletrulli ne ha fatto un sondaggio online. Questa la proposta:
In questo periodo dì lockdown sarebbe opportuno pensare, progettare, programmare il futuro. Io già da molto tempo prima ho in mente un progetto per Martina Franca e le sue attività produttive.
Il cuore della nostra città è il centro storico ed è qui che dobbiamo impegnarci per attirare turisti e vendere loro le nostre produzioni.
Attualmente per il turista, Martina Franxa va dallo Stradone a San Martino; al massimo si spingono fino al bar Tripoli.
In questo percorso ci sono fitti di locali che arrivano a prezzi proibitivi. Se, invece, andiamo in uno stradino vicino i locali non si affittano o si affittano a prezzi stracciati.
Una delle più belle strade del nostro paese è via Cavour: la zona più ricca di palazzi barocchi di magnifica fattura. I locali commerciali di questa via sono tutti sfitti e i proprietari sarebbero disponibili a cederli in fitto a un prezzo molto basso.
La mia idea è quella di aprire in questa bellissima strada esercizi commerciali di produzioni martinesi.
Penso innanzitutto a negozi/vetrine di abiti prodotti a Martina Franca da aziende che esportano le loro produzioni in tutto il mondo con grande successo.
Penso ai vari prodotti agricoli della nostra campagna: olio, vino, formaggi, latticini.
E perché non mettere in un locale di questa strada barocca l’associazione allevatori del cavallo delle Murge e dell’asino Martina Franca?
A proposito del nostro asino nel nostro territorio ci sono un paio di allevatori che producono il prezioso latte di asina col quale si creano cosmetici, gelati ecc. Allora perché non aprire in via Cavour un negozio per la vendita dei derivati del latte di asina della nostra razza?
Io sono certo che queste attività, almeno nei mesi in cui il turismo è più diffuso, potrebbero vendere molti prodotti. Ma, oltre alle vendite, la cosa importante è quella di avere una vetrina internazionale delle nostre produzioni a poco prezzo in una strada ricca del più bel barocco pugliese.
Se posso aggiungere un’altra idea: dovremmo convincere i proprietari dei più bei palazzi storici della città a farli visitare ai turisti a rotazione in modo da aprire alle visite un palazzo ogni mese.
Ovviamente i proprietari dovrebbero avere la certezza della presenza di uomini della sicurezza durante la visita.
Perfetto! Anch’io sono convinto, come ho espresso in relazioni e conferenze, che è questa la strada per salvare città antica ed economia Martinese. Bisogna continuare a proporre idee ed attivare quanto prima un tavolo operativo multidisciplinare e amministrativo.
Malgrado il festival della valle d’Itria, Martina resta una città abbastanza provinciale. Assordata in estate da manifestazioni di dubbio gusto che non rendono giustizia alla sua bellezza. Sono un cittadino comune, Francesco Serio e da cittadino auspico migliori idee x la città piuttosto degli schiamazzi messi in piazza negli ultimi anni. Basta con le sagrette, i prodotti tipici e le altre banalità che ogni paesotto espone come propria immagine. Interessante l’idea di percorsi barocchi differenti, dare anima ai suoi palazzi con gusto, eleganza. Intrattenimenti musicali d’autore, violini, pianoforti, poesia. Paste secche e rosolio agli ospiti. La storia delle congreghe, gli abiti decorati. Insomma eleganza, stile, perché Martina lo e’
Pienamente d’accordo sulle proposte dell’autore dell’articolo ed anche sull’attivazione di un tavolo operativo multidisciplinare e amministrativo che comprenda ovviamente uno stanziamento economico adeguato. Assolutamente d’accordo anche con un rilancio di via Cavour che preveda anche la visita guidata/audio-guidata ai bellissimi palazzi barocchi che si alternano fino largo San Pietro.
Il centro storico di martina franca e’ tra i piu degradati e fatiscenti della Puglia. Prima di prendere in considerazione qualsiasi iniziativa dovrebbero obbligare i proprietari a ristrutturare quelle vecchie baracche di cui sono proprieta’, o se nn si hanno le possibilita di ristrutturarle che le cedessero al comune perche sono anche pericolanti e il comune si impevnasse ad aggiustare le strade del centro storico invece di pensare alle mille cretinate che organizza