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Corona virus: Puglia, tasso di ospedalizzazione superiore alla media nazionale Fondazione Gimbe: nella regione è 6,6 rispetto a 6,5 dell'intero Paese

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Di Francesco Santoro:

Riflettori puntati sull’incremento dei ricoveri da Covid-19. Con ben 8 regioni che registrano tassi di ospedalizzazione per 100.000 abitanti superiori alla media nazionale (6,5). Tra queste la Puglia che, in compagnia dell’Abruzzo, col 6,6, si colloca alle spalle di Lazio (13,9), Liguria (13), Campania (9,2), Sardegna (8,8), Sicilia (7,9) e Piemonte (7,1). Lo sottolinea la Fondazione Gimbe nel consueto report settimanale sull’andamento della pandemia in Italia.
Secondo l’organismo indipendente i dati relativi ai pazienti ricoverati con sintomi e in terapia intensiva sono in crescita in tutto il Paese dalla fine di luglio. Gli ospedalizzati con sintomi sono passati da 732 a 3.625 e le persone in terapia intensiva da 49 a 319. «Se il dato nazionale non lascia intravedere alcun sovraccarico dei servizi ospedalieri, iniziano ad emergere differenze regionali rilevanti», commenta il presidente della fondazione Nino Cartabellotta.
Gimbe conferma inoltre l’incremento dei contagi. «Nell’ultima settimana – prosegue Cartabellotta– la curva si è impennata, in conseguenza del netto incremento del rapporto positivi/casi testati». I nuovi casi settimanali sono più che decuplicati (da poco oltre 1.400 a più di 17.000). La composizione percentuale dei casi attualmente positivi, invece, «si mantiene costante dai primi di luglio: mediamente il 93-94% dei positivi sono in isolamento domiciliare perché asintomatici o oligosintomatici; il 5-6% ricoverati con sintomi e lo 0,5% in terapia intensiva- spiega Cartabellotta-. Tuttavia, anche per questo indicatore le differenze regionali accendono ulteriori spie rosse». In alcune aree del Paese tra cui la Puglia, infatti, la percentuale dei casi ospedalizzati è superiore alla media nazionale (6,6%): la terra degli ulivi in questa speciale classifica è dietro a Sicilia (11,5%), Liguria (10,4%) e Lazio (9,9%) e precede Piemonte (8,6%), Abruzzo (8,2%), Basilicata (7,9%).
«L’obbligo delle mascherine anche all’aperto – afferma Cartabellotta – è una misura coerente con la rapida ascesa dei contagi, visto che non conosciamo ancora il reale impatto della riapertura delle scuole e quello dell’ulteriore sovraccarico dei servizi sanitari conseguente alla stagione influenzale. Tuttavia, per contenere la seconda ondata, in particolare nelle regioni del centro-sud, la Fondazione Gimbe ribadisce la necessità di giocare d’anticipo sul virus su tutti i fronti: in particolare, è indifferibile potenziare e uniformare gli standard dell’assistenza sanitaria territoriale e ospedaliera, oltre che trovare una soluzione per ridurre l’elevato rischio di contagio sui mezzi pubblici».




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