Di Nino Sangerardi:
“Cosa vogliamo fare per evitare di uccidere l’industria? Se alla fine dell’anno le cose non cambiano, dovremmo prendere delle decisioni toste, come la chiusura delle fabbriche”. Parole di Jean Philippe Imparato, responsabile Europa del Gruppo Stellantis, scandite nel corso dell’evento “Stati generali dell’energia” organizzato dal Gruppo Forza Italia alla Camera dei Deputati.
“Siamo a pochi mesi da un dramma industriale—ha sottolineato Imparato—che pochi vedono e quindi bisogna fare qualcosa per rinnovare il parco automobilistico circolante con le macchine e l’industria”.
Per la Uilm Basilicata( in quel di Melfi, provincia di Potenza esiste dal 1993 la fabbrica Stellantis, ex Fiat-Sata, oggi conta 5.361 dipendenti) le dichiarazioni del manager Imparato “ riportano al centro del dibattito due verità : a) le regole imposte dall’Unione Europea sull’elettrico stanno strangolando l’industria automobilistica con sanzioni pesantissime ; b) il costo dell’energia in Italia è insostenibile : mentre in Francia si paga 65 euro per megawattora e in Spagna 80 euro in Italia si arriva a 180 euro. Un divario inaccettabile che pesa come un macigno sulle imprese e sulla possibilità di attrarre investimenti”.
Che fare dunque? “ Oggi con grande fatica –rilevano i sindacalisti lucani della Uilm—stiamo provando a rimettere in piedi la fabbrica di Melfi. Un lavoro fatto passo dopo passo, con un piano industriale più sostenibile e con un accordo con la Regione Basilicata per abbattere il costo dell’energia. Ma tutto questo non basta se l’Unione Europea continua a giocare al gioco delle tre carte e, soprattutto, se la politica italiana non decide da che parte stare. Poiché intanto a pagare le conseguenze sono sempre i lavoratori, soprattutto quelli dell’indotto e della logistica. Servono atti concreti, servono scelte politiche chiare e coraggiose. E’ arrivato il momento che ognuno si assuma le proprie responsabilità”.